COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Barbara Costa per Dagospia
Il solo problema di chi ambisce a mettersi Trump nel posteriore sta nella scelta di colore e dimensione, forma e morbidezza, in cravatta o senza: il mercato dei sex-toys abbonda di dildo e butt plug, tutti con il viso sornione del Presidente degli Stati Uniti. Ci puoi giocare, infilartelo e andarci a cena e a passeggio, goderci e far godere quanto vuoi.
L’artista Fernando Sosa ha creato alcuni di questi giocattolini, e dice che sono sex-toys politici, la migliore risposta all’avversione del Presidente verso i matrimoni omosex: “Sono volutamente offensivo”, ha dichiarato in un’intervista, “mi piace l’immagine mentale della faccia di Trump che entra nel c*lo delle persone!”. Sosa vive in Florida ma è nato in Messico, e il muro di Trump non gli va giù: non ha paura che il Presidente lo denunci, confida nel Primo Emendamento, e progetta migliorie in 3d per le sue creazioni.
Trump come sex-toy va forte anche da bambolotto, c’è quello gonfiabile con pene enorme e in erezione, insieme a "Trump trool doll" con mini-pene: realizzati prima delle rivelazioni di Stormy Daniels, entrambi mancano di quella grossa cappella a forma di fungo velenoso che tanto ha schifato l’ex pornostar repubblicana, pagata fior di dollari per dirlo e ridirlo in tv, nei talk show, nonché scriverlo in "Full Disclosure", suo imperdibile (!) memoir.
Trump nello Studio Ovale non lavora, si masturba con vecchie riviste porno, o “prende per la p*ssy” Miss Messico: è quello che pensa e crea Alison Jackson, artista inglese che crede nel suo messaggio femminista, e di contrastare Trump usando suoi sosia fotografandoli in orge con ragazze immigrate.
"Why I Want to F*ck Donald Trump", il titolo scelto per una mostra itinerante con opere concepite su commissione, in cui alcuni politici USA sono messi alla berlina, con Trump sgradevolmente ridicolizzato in quadri dai maxi peni a sovrastargli il viso, fino al pezzo forte, (se si può chiamare così) una lapide con su il suo nome, la sua data di nascita, in attesa di quella della sua morte.
Se c’è ancora chi non capisce perché Trump sia detestato dalle élite ma piaccia al popolo, faccia un giro nei siti porno, e scopra le pornostar pro-Trump: una schiera di sventole che tra gangbang, fellatio e incastri lesbo ha trovato tempo di postare endorsement e votarlo, pensando di ridargliela – la preferenza – nel 2020: tra loro quasi nessuna è repubblicana convinta come Jenna Jameson, ma Kenna James, la milf Dava Foxx, l’iper tatuata Anna Bell Peaks, tutte hanno scelto Trump perché convinte che avrebbe abbassato le tasse, come poi ha fatto.
why i want to fuck donald trump
Tra le supporter di Trump, la big-boobs Amber Hahn, e la conturbante Eva Lovia (“io voto pensando ai miei soldi”, dichiara sui social).
Servirà "Trump portapenne" con sedere all’insù ad infilarci biro e matite, per farlo sloggiare dalla Casa Bianca? Basteranno libri erotici volgari ed esagerati su Trump gay, Trump seviziato da un bufalo, Trump amante di Putin? Chiedetelo a Larry Flynt, magnate porno e arci nemico di Trump, che dice di aver regalato "The Donald" a tutti i repubblicani seduti al Congresso.
why i want to fuck donald trump 1
Per lui il Presidente è come appare in questa porno parodia, un cretino, un ignorante, che però a letto si trova Natasha Starr e Subil Arch, due straf*che, che a quel Donald fanno e permettono ogni lussuria. Niente da dire, Flynt mette in commercio porno per palati fini, che siano pro o anti Donald, chissenefrega. Dicono che Stormy Daniels sia stata contattata per un revival porno tra lei e un finto Trump, e che abbia rifiutato, stizzita.
"The Donald" è solo il più famoso delle parodie porno che girano in rete: c’è "F*ck Trump", porno in realtà virtuale dove tu, dalla visuale di Trump, fai un threesome con Melania e Sarah Palin. In una sequenza Trump si toglie il parrucchino, che le lingue di Melania e Sarah omaggiano come e più del pene del proprietario. "Make America Gape Again" è invece un porno di poche pretese, una gangbang tra una donna avvolta in una bandiera americana e cinque uomini dal viso coperto da maschere di Trump. Il sito CamSoda, preso dall’euforia, ha confezionato "Mass Debate", parodia porno di un dibattito tv tra Trump, Sanders, Hillary Clinton e Megyn Kelly, che sfocia in un’orgia per stomaci forti.
Mika Brzezinski, famosa giornalista tv, ha detto: “La più grande lamentela di Trump è che alla Casa Bianca non gli è permesso guardare porno”. Un’acida boutade? Rolling Stone USA ha cercato di indagare: nessuna conferma, né smentita è giunta dal portavoce del Presidente.
DONALD TRUMP PARODY PORN VIDEO:
https://www.hustlerparodies.com/dvd/2424/the-donald
https://it.pornhub.com/view_video.php?viewkey=ph57d2ef1c34aaa
https://it.pornhub.com/view_video.php?viewkey=ph57696d53e2ac8
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