IL DESTINO DELL'UCRAINA SI DECIDE TRA WASHINGTON E MOSCA: LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È…
Estratto dell'articolo di Carmelo Caruso per "Il Foglio"
Perdere, spendere, sorridere. Sono i tre verbi della Rai. Il quarto: appaltare. E’ possibile che nessun dipendente Rai possa fare la vigilanza armata al Foro Italico, per il programma di Fiorello, e si debba pagare una società esterna per 145 giorni con 137 mila euro? Se si vuole misurare questa televisione non bastano più gli ascolti, un metro che con le piattaforme è ormai un metro superato. Alla Rai, ai suoi vertici, andrebbe oggi chiesto: quanto risparmi?
Come spendi? Spendi bene? C’è un cimitero di spese che è il vero cimitero della Rai, ed è quello degli affidamenti diretti. 76 mila euro vengono utilizzati per corsi di “dizione e prossemica”. 70 mila euro per noleggiare la “berlina” di Domenica In. Mentre scriviamo c’è un bando aperto per la “fornitura di autoveicoli a noleggio a breve termine senza conducente”. La cifra è di 2 milioni e 276 mila euro. Come può sopravvivere un’azienda divisa in tribù e che va in onda grazie a 120 giornalisti atipici (contrattualizzati come programmisti) che svolgono il lavoro che i “tipici” (2.058 giornalisti) non svolgono?
Anziché preoccuparsi della fuga di Corrado Augias, che è passato dalla Rai a La7, dopo 63 anni, sarebbe il caso di chiedersi quale azienda italiana, e pubblica, pratica questo “caporalato” e consente un numero tale di irregolari. La Rai rischia 120 cause legali e rischia di perderle tutte.
Ogni giorno di fronte a Montecitorio stazionano tre troupe Rai. Ogni tg ne ha una e ce n’è una quarta che ha il compito di coordinarle tutte e tre. Il costo medio è di 800 euro a troupe. Sono 3.200 euro al giorno e per raccogliere messaggi politici uguali. […]
A Milano, per fornire i quotidiani cartacei, vengono spesi 79 mila euro. […] Per monitorare la visibilità dei personaggi famosi è stato firmato un altro appalto da 95 mila euro. 335 mila euro servono per “servizio di magazzinaggio di omaggi, gadget dei vincitori di concorsi a premi”. Si appalta pure il servizio di “sottotitolazione dei programmi preregistrati” piuttosto che farli in casa.
Costo: 2 milioni di euro. Altri 292 mila euro vengono destinati per “monitorare la rappresentazione della figura femminile”. Anche per aggiornare il piano immobiliare si ricorre agli esterni: 75 mila euro. Stessa cosa accade con l’ufficio stampa. 62.950 euro sono stati assegnati a due società esterne per “il servizio di ufficio stampa, promozione e comunicazione per la direzione documentari”.
[…]
La Rai ha 650 milioni di euro di debiti e tra due anni potrebbe sfondare il tetto del miliardo. Se la Rai è in demolizione, a processo dovrebbero andarci, come minimo, gli ultimi sette governi e i ministri dell’Economia che hanno lasciato accumulare un debito spaventoso, un debito che precede l’ultima Rai sgangherata, la tv che ormai si fa a gara a sputacchiare.
LA SEDE DELLA RAI IN VIALE MAZZINIroberto sergio roberto sergio il cavallo di viale mazzini
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