DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
Estratto dell’articolo di Marino Niola per “la Repubblica”
ELENA ANTICOLI DE CURTIS - A NAPOLI CON TOTO
Alla Sanità, dove Napoli è due volte Napoli, c' è una statua di Totò con un ciuffo di spaghetti in mano. Proprio come in Miseria e nobiltà, dove il principe della risata si riempie di vermicelli la bocca e anche le tasche, in previsione della fame futura.
«Quella scena è la chiave di lettura della filosofia di Totò», dice Elena Anticoli de Curtis, nipote del grande comico […] Al quale dedica un bel libro, scritto a quattro mani con Loretta Cavaricci, intitolato A Napoli con Totò. Dalla Sanità alla luna, edito da Giulio Perrone. […]
Totò amava molto mangiare?
«Adorava il buon cibo, ma detestava abbuffarsi. Gli piacevano […] la parmigiana di melanzane e il ragù […]».
Qual era il suo piatto preferito?
«Pasta e fagioli […]».
PARLARE CON I GESTI - TOTO E ALDO FABRIZI
È vero che mangiar male lo metteva di cattivo umore?
« Assolutamente sì. Pensi che una volta dovette fermarsi a Barcellona a lungo, per girare Totò d'Arabia. All' inizio lui e la nonna stavano in albergo. Ma dopo un po' non ne poté più della cucina catalana e affittò un appartamento per potersi fare da mangiare » .
[…] La maggior parte della sua vita l'ha trascorsa a Roma. Gli piaceva la cucina capitolina?
«Altroché […] quando gli veniva voglia di una grande carbonara o di un'amatriciana seria, chiamava in soccorso Aldo Fabrizi - erano grandi amici - che arrivava col suo corpaccione e si metteva ai fornelli. […]».
[…] «Non ha mai dimenticato la sua origine. E la nostalgia lo prendeva improvvisa […] Svegliava l'autista in piena notte e si faceva portare a Napoli. […] passeggiava per Mergellina fino all'alba».
E dove andava a mangiare?
«Spesso alla Bersagliera, uno dei ristoranti storici del Borgo Marinari, sotto il Castel dell'Ovo […] Aveva un' autentica passione per la pizza. Andava da Michele a Forcella […]».
Qual era la sua preferita?
«Rigorosamente marinara. […] per le persone nate prima della guerra la pizza per antonomasia è sempre stata quella. […]
Eppure aveva conosciuto la fame
«[…]Nei primi anni di carriera passava intere giornate a digiuno forzato. Una mattina era con Eduardo De Filippo, che non se la passava meglio, quando videro un piccione che svolazzava. Si guardarono negli occhi e senza dirsi una parola piombarono sul pennuto. La sera se lo cucinarono a puntino».
[…]in "Miseria e nobiltà" […] la scena degli spaghetti è la chiave della filosofia di Totò. In che senso?
« Nel senso che nasce dal suo vissuto più intimo, dal ricordo della fame patita, che lui trasfigura e rende universale. Quando prende gli spaghetti con le mani e si mette a ballare la tarantella, trasforma Felice Sciosciammocca e i suoi affamati coinquilini, in una metafora della condizione umana quando è " in ballo". Era talmente preso dall' improvvisazione che, insieme ai vermicelli, si ficcò in tasca anche il fornelletto, che era stato messo nella zuppiera per simulare il fumo della pasta » .
[…]
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA…
DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO…
URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL…
DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
FLASH! – ALLARME ROSSO PER LE GRANDI BANCHE AMERICANE, GIA’ LATITANTI ALL’INAUGURAZIONE DELLA…