QUOTE ROTTE/1 - SILURATA LA DIRETTRICE DEL “NEW YORK TIMES”: VOLEVA UNO STIPENDIO “DA MASCHIO” E SI OPPONEVA ALLE MARKETTE IMPOSTE DAI MANAGER (ED ERA UN PO’ STRONZA, MA VABBÈ) - AL SUO POSTO, IL PRIMO DIRETTORE NERO, DEAN BAQUET

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1. NYTIMES, L'ADDIO DI JILL IN ROTTA CON LA REDAZIONE
Massimo Gaggi per il "Corriere della Sera"

È durato appena due anni e mezzo il turbolento regno di Jill Abramson alla guida del New York Times . La prima donna a dirigere il più autorevole quotidiano americano e del mondo è stata letteralmente rimossa ieri a sorpresa dal suo editore, Arthur Sulzberger che l'ha sostituita col suo vice, Dean Baquet. Il quale diventa, a sua volta, il primo direttore afroamericano della storia del Times .

La decisione, comunicata all'improvviso ieri pomeriggio, ha lasciato senza fiato la redazione che non si aspettava una svolta così traumatica. Ma nuvole all'orizzonte per la Abramson ce n'erano da tempo.

Poco amata in redazione per i suoi atteggiamenti sprezzanti e per l'impegno un po' «a corrente alternata», protagonista di scontri interni con lo stesso Baquet dei quali qualche «gola profonda» del giornale aveva subito informato le testate rivali, la direttrice aveva più volte parlato, anche in interviste, delle sue difficoltà in redazione. Raccontando di aver pianto di rabbia quando i suoi problemi interni erano finiti su altre testate.

Negli ultimi tempi erano peggiorati anche i suoi rapporti con l'amministratore delegato del giornale, Mark Thompson, che sta gestendo l'azienda con uno stile manageriale molto interventista.

La rottura potrebbe essere maturata proprio qui, anche se Sulzberger, nello spiegare l'accaduto, ha detto che l'uscita di scena della Abramson è da attribuire ai metodi da lei seguiti nel gestire i rapporti con la redazione, mentre non è in discussione la qualità del giornalismo fin qui prodotto.

L'editore ha anche smentito conflitti tra la redazione e la dirigenza amministrativa. Certo che è la seconda volta in un decennio che Sulzberger deve intervenire per cambiare all'improvviso il timoniere del giornale. Nel 2003 ci fu la rimozione di Howell Raines, che pagò per lo scandalo Jayson Blair, il giornalista-prodigio che inventava o copiava le sue storie. Poi la lunga e autorevole direzione di Bill Keller fino all'arrivo, nel settembre 2011, di Jill.


2. NEW YORK TIMES: ABRAMSON LICENZIATA PERCHÉ «CHIESE STIPENDIO DA MASCHIO»
Da www.lettera43.it

New Yorker: la direttrice non si è dimessa, è stata cacciata. La ricostruzione apre il fianco ad accuse sessiste. Il quotidiano affidato a Dean Baquet: è il primo afro-americano.

Licenziata in tronco perché avrebbe chiesto un trattamento economico pari a quello dei colleghi maschi. È questa la clamorosa ricostruzione a caldo dei media americani dopo il terremoto ai vertici del New York Times dove la prima donna al timone, Jill Abramson, è stata sostituita dal primo afro-americano, Dean Baquet.
La Abramson, ha riportato Ken Auletta sul New Yorker, è stata convocata venerdì 9 maggio dall'editore Arthur Sulzberger che l'ha informata del necessario «cambiamento» ai vertici del giornale. Tra le ragioni dell'insoddisfazione del management ci sarebbe stata, secondo l'esperto di mass media del New Yorker, la richiesta di Jill di uno «stipendio e pensione» pari a quella di altri colleghi maschi, ad esempio l'altro ex direttore Bill Keller, che di recente ha lasciato il giornale per una impresa giornalistica solo online.

RITORNO DELLA ACCUSE DI MASCHILIMSO AL QUOTIDIANO. La ricostruzione apre il fianco a un ritorno di fiamma delle accuse rivolte in passato al New York Times di essere un baluardo di cultura «machista». Secondo altri media la Abramson avrebbe reso «furioso» il nuovo amministratore delegato Mark Thompson, arrivato nel 2012 dalla Bbc, con la decisione di mandare reporter a Londra a indagare sul suo ruolo nel cover up dello scandalo dei conduttori pedofili che aveva investito l'emittente britannica al tempo in cui Thompson ne era ancora direttore generale.

 

 

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