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Marco Mele per il "Sole 24 Ore"
Rendere pubblici i compensi lordi di dirigenti, collaboratori e consulenti. Allargare l'esenzione dal pagamento del canone, ma solo quando si ricuperi almeno il 5% dell'evasione. La scadenza «della concessione del servizio pubblico», il 6 maggio 2016, diventa un «rinnovo dell'attuale provvedimento», definizione molto più favorevole alla Rai.
Sono tre delle maggiori novità contenute nel parere, non vincolante, approvato dalla commissione di Vigilanza sul contratto di servizio Rai-Ministro dello Sviluppo nel triennio 2013-2015. Diverse modifiche proposte allo schema presentato dall'allora viceministro Antonio Catricalà comporterebbero maggiori costi per la Rai, in una congiuntura economica delicata, a cominciare dall'aumento di copertura delle reti televisive o della programmazione sottotitolata (si arriva all'85% di quella delle reti generaliste tra le 6 e le 24).
La Vigilanza ha poi inserito diverse modifiche per valorizzare il «merito» nella programmazione e per la valorizzazione del ruolo delle donne e della cultura di genere, definizione contenuta già nel precedente contratto.«E' un grande successo ottenuto dall'Appello Donne e Media - sottolinea Gabriella Cims, che ne è la promotrice - per restituire agli italiani un racconto veritiero delle donne».
Sono stati aggiunti diversi impegni a carico della concessionaria per l'Expo Milano 2015. Eliminato, come previsto, il bollino sui programmi, ovvero la riconoscibilità di quelli finanziati dal canone. Non molto incisiva appare la modifica su ricerca e innovazione: non viene chiesto alla Rai alcun impegno allo sviluppo dello standard DVB-T2, nonostante la legge che impone la vendita esclusiva di tali apparecchi dal luglio 2015 e i miglioramenti permessi da tale standard per capacità trasmissiva, mobilità e qualità dell'Alta Definizione.
Significativo, invece, sia il divieto di pubblicità diretta e indiretta al gioco d'azzardo, sia l'adozione di un sistema di contrasto della pubblicità occulta nei programmi.
Lo schema entrato in commissione prevede la pubblicazione dei dati aggregati dei compensi per tipologia contrattuale e fasce retributive. Ora, secondo il parere, la Rai dovrà rendere pubblici i curricula e i compensi lordi di dirigenti, collaboratori e consulenti.
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