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DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER…
Marco Castoro per "la Notizia"
Se Berlusconi avesse le tette farebbe pure l'annunciatrice. La frase di Enzo Biagi è passata alla storia. Del resto ai politici la tv piace sempre di più. E non solo per fare proclami e propaganda a Porta a Porta o in tutti i numerosi talk in programmazione. Non sfugge alla regola neanche Matteo Renzi che l'ha confessato a Vanity Fair. Il suo sogno per quando avrà smesso di fare il politico non è quello di diventare un padre nobile del partito, alla D'Alema o alla Veltroni per intenderci, ma essere un conduttore tv alla Bonolis.
Che conduce e fa lo spettacolino per il pubblico in studio e per i telespettatori a casa. In pratica se la canta e se la suona. Un po' come fa il sindaco di Firenze nei suoi comizi. Siamo sicuri che Renzi il conduttore tv lo farebbe senza bisogno delle tette... Per non essere etichettato come un berlusconiano, ovviamente. Non va dimenticato che il rottamatore da giovane partecipò alla Ruota della fortuna con Mike Bongiorno.
Feltri in tv come Sgarbi
Ormai chi invita Vittorio Feltri in tv deve essere pronto a lasciare la porta aperta perché il direttore può lasciare lo studio da un momento all'altro. Soprattutto se deve sempre rispondere alle solite domande su Berlusconi o su la macchina del fango. Scappò qualche tempo fa da Matrix, è fuggito l'altra sera da Piazza pulita. In pratica sta diventando un ospite alla Sgarbi, quasi prevedibile. Chi invita il critico d'arte sa bene che prima o poi finirà in rissa.
Tutto cominciò con Portobello
La tv dovrebbe essere grata a Enzo Tortora e agli autori di Portobello a vita. Dai format del programma sono uscite tante trasmissioni - è proprio il caso di dirlo - a pappagallo, visto che le idee sono state ripetute. Il dove sei?, la rubrica che cercava persone lontane, ha dato il là a Carramba che sorpresa di Raffaella Carrà . Programma che a sua volta ha dato l'ispirazione al prossimo Long Lost Family, da gennaio in prime time su Raiuno, condotto da Albano Carrisi e Cristina Parodi. Con l'unica differenza rispetto a Carramba e al Dove sei? di Portobello che i ricongiungimenti familiari ci saranno in esterna e non in studio.
12.38 Maurizio Crozza annuncia su Facebook che questa sera la sua consueta copertina per Ballarò non andrà in onda. Cancellato per una settimana l'appuntamento con l'approfondimento di Rai 3 condotto da Giovanni Floris per rispetto alla tragedia che la Sardegna sta vivendo in queste ultime ore e delle sue vittime.
"Oggi nessuna voglia di ridere. Cari tutti, ho deciso che la mia copertina a Ballarò di questa sera non andrà in onda. Di fronte ad una tragedia come quella che ha colpito la Sardegna non si ha tanta voglia di ridere. Almeno, io non ce l'ho. Un abbraccio a tutti gli amici sardi".
2 milioni di tessere per TivùSat
TivùSat ha raggiunto il traguardo di due milioni di smart card attivate, a poco più di quattro anni dal lancio. Tenuto conto degli utenti che possiedono più di una smart card, le famiglie con decoder TivùSat sono 1 milione 680mila. Le regioni dove la piattaforma satellitare gratuita registra i migliori risultati sono la Calabria, con il 14% delle famiglie, la Liguria e il Molise (13%), la Valle d'Aosta (12%), la Basilicata (11%) e la Sicilia (10%).
Su TivùSat sono oggi visibili 63 canali televisivi e 38 radiofonici: tra questi, tutti i canali Rai, le reti Mediaset, La7, Real Time e DMax (Discovery), Cielo (Sky Italia), Deejay tv (L'Espresso), TV2000, i canali del gruppo Class, QVC e Home Shopping Europe, le più importanti emittenti internazionali (tra queste BBC, Euronews, France 24, TV5 Monde, Deutsche Welle, TVE Internacional, Bloomberg, Al Jazeera, CCTV News, NHK).
«Con questi risultati -sottolinea la società - TivùSat si conferma uno strumento di cooperazione tecnica tra imprese che favorisce lo sviluppo del mercato e la concorrenza. Il favore incontrato presso gli utenti dimostra che è stata data una risposta valida ad un bisogno dei consumatori, che hanno oggi una più ampia scelta di fruizione della televisione gratuita».
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