DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
1 - CALCIO IN STREAMING, CHI NON SI ADEGUA RISCHIA L'EMARGINAZIONE
Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Fa una certa impressione seguire la Coppa Italia su Mediaset. In positivo, ovviamente. Le partire sono trasmesse in chiaro su Italia 1 e Canale 20 e in live streaming su Mediaset Infinity e SportMediaet.it; la squadra dei telecronisti è stata rinforzata con l'arrivo da Sky di Riccardo Trevisani (peccato non sentire Pierluigi Pardo); il «prodotto», si dice così, è stato indubbiamente valorizzato.
Fatalmente, il termine di paragone è la Rai che deve accontentarsi dei diritti radiofonici. Ma queste sono le leggi del mercato: chi offre di più si assicura i diritti di trasmissione. È un concetto che in viale Mazzini fatica a farsi strada, come se antiche stratificazioni monopolistiche impedissero di guardare in faccia la realtà; come se gli steccati che circondano le tre reti (autentici e veritieri feudi politici) impedissero quella fluidità che lo sport oggi esige (chi ha seguito le Olimpiadi su Rai2 ne sa qualcosa).
DILETTA LEOTTA CON FEDERICA ZILLE E GIORGIA ROSSI DI DAZN
Nonostante il canone (e la pubblicità), sembra che la maggior parte degli investimenti serva a tenere in piedi l'elefantiaca struttura a scapito delle risorse destinate ai programmi. Ignorando il fatto che la concorrenza genera competizione e la competizione, si spera, genera innovazione.
Lo schiaffo più grande che l'attuale edizione di Coppa Italia riserva alla Rai è che le partite sono in chiaro, cioè visibili da tutti: ennesima picconata al concetto di servizio pubblico. Fra meno di una settimana inizia il Campionato: altra rivoluzione, questa volta a pagamento, da Sky a Dazn.
È iniziata l'epoca del calcio in streaming: da un ambiente televisivo (organizzato secondo un ordine verticale) siamo passati a un ambiente internet di tipo orizzontale (ogni contenuto è disponibile secondo le proprie esigenze temporali). Lo scenario televisivo è sempre più mobile e chi non ha la forza di adeguarvisi rischia l'emarginazione.
2 - L'ABBUFFATA DI PALLONE, ORA GIOCA IL TELESPETTATORE
Monica Colombo per il “Corriere della Sera”
Sarà il campionato contraddistinto dal parziale ritorno del pubblico negli stadi, dalla sfida fra i mostri sacri della panchina come Allegri e Mourinho ma soprattutto dal calcio in streaming.
Dopo diciotto anni di dominio incontrastato nel mercato dei diritti televisivi, Sky non è più il punto di riferimento per la vasta platea di spettatori della Serie A. Dazn, grazie alla faraonica offerta di 840 milioni e alla partnership con Tim che da primo aggregatore di contenuti si candida a diventare con TimVision la casa dello sport, trasmetterà tutte e dieci le partite del campionato: Diletta Leotta sarà la reginetta della domenica mentre alla tv satellitare restano tre sfide in coesclusiva con la app.
Per i bulimici del pallone, che non si vogliono perdere nemmeno un minuto di Serie A e coppe europee, non sarà semplice districarsi fra offerte, telecomandi, abbonamenti, fibra e smart tv.
Proviamo a riassumere a quattro giorni dal fischio d'inizio del campionato. Per chi era già cliente di Dazn l'abbonamento sarà di 19,99 euro al mese a partire da settembre, per i nuovi occorrerà investire 29,99 euro ma a disposizione avrà una vasta programmazione che ricomprende anche l'Europa League, il meglio della Conference League, la Serie B, la Liga, la Coppa Libertadores, la Champions League femminile, MotoGp, Nfl, Ufc.
La app di Dazn è disponibile anche sulla piattaforma di TimVision: basterà dotarsi del TimVision Box, cioè un decoder, e per 34,99 euro si avrà accesso a tutte le gare del campionato e alle partite di Champions in onda su Infinity, la app di Mediaset.
Sky da ex monopolista del settore è stata costretta ad abbassare i prezzi: fino al 30 settembre per l'abbonamento a Sky Calcio (più il pacchetto base Sky Tv) basteranno 14,90 euro, cifra sufficiente per la visione delle tre partite di A, più la Serie B una selezione di match di Premier, Bundesliga e Ligue 1.
Salgono invece le cifre per ascoltare la musichetta della Champions. Sky, che con Mediaset ed Amazon, si è assicurata i diritti della coppa più affascinante ha fissato in 30,90 euro mensili la quota per gustarsi i match del gotha del calcio europeo: ha acquistato i diritti per trasmettere 121 su 137 gare della Champions, cioè tutte le sfide del martedì e alcune del mercoledì (nell'abbonamento sono ricompresi l'Europa League, la Formula 1, la MotoGp, i grandi tornei del tennis, l'Nba).
champions league SU AMAZON PRIME
Le stesse 121 gare sono anche di Mediaset che distribuirà fra Canale 5 e la app di Infinity i match da mandare in chiaro e quelli a pagamento a 7,99 al mese. La new entry è Prime Video di Amazon che per 3,99 euro mensili o 36 euro annui trasmetterà le migliori partite del mercoledì che prevedono sempre un'italiana in campo.
La Coppa Italia per i prossimi tre anni è di appannaggio di Mediaset che trasmetterà gli incontri in chiaro oppure in streaming gratuito su Infinity. La7 punta sul calcio femminile dando spazio a un incontro per turno del campionato, a semifinali e finale di Coppa Italia e Supercoppa. Alla Rai restano le gare amichevoli e di qualificazione del Mondiale in Qatar della Nazionale di Mancini.
Ultimi Dagoreport
FLASH! - AVVISATE CASTAGNA, GIORGETTI, FAZZOLARI, MILLERI E CALTAGIRONE: UNICREDIT PASSA ALL'AZIONE …
DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E…
DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO,…
FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI…
FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI…