DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO…
David Pierluigi e Nello Trocchia per "Il Fatto Quotidiano"
La Rai per la prossima fiction tv ha già la sceneggiatura: una primaria società di produzione che non si compromette e fallisce, dubbi personaggi in odor di mafia, lavoratori alla fame e decine di milioni di euro inutilizzati su cui ora indaga la magistratura palermitana.
C'è un solo problema: è tutto vero e il paradosso è che la vicenda ruota intorno ad una soap-opera affossata: Agrodolce (Rai3) che viale Mazzini ha prima sponsorizzato e poi abbandonato, lasciando sul lastrico impresa e lavoratori. La società di produzione della serie tv era la Einstein srl di Luca Josi e Andrea Olcese, che si oppose a nepotismi denunciando "personaggi di dubbia provenienza che ruotavano intorno alla realizzazione della serie tv". La Einstein è fallita.
Aveva in corso una causa, per crediti pregressi con la Rai. Soldi ottenuti però solo un mese dopo il fallimento, circa 5 milioni di euro. Ma non sono gli unici denari che ballano. Ci sono 25,5 milioni di euro di fondi europei destinati alla produzione della soap che sono arrivati alla Regione Siciliana, ma di fatto non impiegati. Una vicenda che ha portato la Procura di Palermo ad aprire un'indagine per capire che fine hanno fatto quei soldi regionali, e se e come sono stati spesi.
Il dirigente Alessandro Rais, capo dipartimento dell'assessorato al Turismo regionale, spiega al Fatto: "Ho chiesto personalmente all'assessorato al Bilancio se i soldi sono ancora nella nostra disponibilità , in quel caso convocheremo un tavolo tecnico allargato per ripartire dall'idea originaria di un prodotto audio-visivo che coinvolga quel territorio".
Il territorio è quello di Termini Imerese (Palermo), e il sindaco Salvatore Burrafato fa sapere: "I 25 milioni di euro, da quanto ho saputo, sono nella disponibilità del ministero dello Sviluppo economico di Corrado Passera".
Il contenzioso legale tra Rai e Einstein è ancora in corso. Luca Josi ha inoltrato al ministro della Giustizia Paola Severino una mail nel dicembre 2011, nella quale ha ricostruito l'intera vicenda, rimasta senza risposta.
Quando Luca Marafioti, legale di Luca Josi, ha inviato un sollecito alla Rai, Viale Mazzini ha scelto proprio lo studio legale dal quale proviene l'avvocato Paola Severino per replicare. Contro le denunce civili, invece, la Rai si è affidata ad un parere pro veritate sulla vicenda.
La scelta è caduta su Franzo Grande Stevens, avvocato Fiat. A gennaio Stevens ha relazionato sui fatti, pochi giorni prima di subire una condanna, in secondo grado, ad un anno e quattro mesi per aggiotaggio informativo. Alla fine paga l'impresa, ora fallita, che non si era compromessa con logiche clientelari e di malaffare, ma anche i lavoratori: rimasti senza stipendio mentre 25 milioni di euro ballano senza meta tra assessorati e ministeri.
LUCA JOSI agrodolceGiovanni Minoli agrodolceagrodolceGIANNI MINOLI
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