DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Sergio Bocconi per il “Corriere della Sera”
Lui stesso ha ricordato così le ore all' hotel Palace di Milano, passate alla «storia» come la «sera del Ciarra». «Ah, che sera, quella sera. Le trasmissioni vennero sospese e a reti unificate alle 23 e 20 io lessi il comunicato dell' accordo, con a destra Gianni Letta e Fedele Confalonieri, a sinistra Carlo Caracciolo e l' avvocato Ripa di Meana che rappresentava De Benedetti».
È il 29 aprile 1991 quando, sotto la «stella» di Giuseppe Ciarrapico, fedelissimo di Giulio Andreotti, l' Ingegnere e Silvio Berlusconi raggiungono l' accordo che dopo 500 giorni mette fine alla guerra di Segrate, con la spartizione della Mondadori. A De Benedetti restano Repubblica , Espresso e i quotidiani locali della Finegil, a Berlusconi libri e periodici tra cui Panorama . La vicenda, iniziata nel 1989 e arrivata a quella mediazione dopo che la magistratura romana ha annullato il lodo arbitrale che aveva dato ragione a Cir, ha poi vissuto tante altre puntate.
In sede penale, per la corruzione di Vittorio Metta, giudice del tribunale che aveva ribaltato l' esito del lodo, e in sede civile, dove la Cassazione nel 2013 ha condannato Fininvest a versare 500 milioni a Cir.
Ciarrapico, qualche anno dopo la notte che gli ha dato la maggiore fama dopo quella legata ad acquisto e presidenza della Roma, ha raccontato che «ci avevano provato in tanti a metterli d' accordo. Perfino Enrico Cuccia.
giuseppe ciarrapico e silvio berlusconi
Nulla». Nel febbraio-marzo 1991 era andato a colazione «dall' amico Caracciolo»: «Lì trovai alcuni uomini di De Benedetti: Corrado Passera e Ripa di Meana.Dibattevano della Mondadori. Gli dissi: "A me pare che state a fare la guerra della Secchia rapita.
Eppure non mi sembra così difficile trovare la quadra"». Poche ore dopo la chiamata di De Benedetti. «Mi chiede: "Perché non ci provi tu?"».
ciarrapico caracciolo de benedetti x
Andreotti l' avrebbe sconsigliato: «Mi ricordo le sue parole: "Nun t' impiccià che te fai male"». E Bettino Craxi gli diceva: «Teniamo duro perché ci mollano Repubblica . Io gli rispondevo: questi non mollano». Fatti e personaggi della Prima Repubblica, dove nulla restava fuori dalla porta dei partiti-padroni. E il Ciarra, «re delle acque minerali», editore, patron di cliniche e della Roma, è stato uno degli interpreti più «colorati». E significativi.
giuseppe ciarrapico 6debenedetti, caracciolo, ciarrapicoCIARRAPICO E BERLUSCONIGIUSEPPE CIARRAPICO caracciolo_ciarrapicogiuseppe ciarrapico giuseppe ciarrapico 3giuseppe ciarrapicoGiuseppe Ciarrapico giuseppe ciarrapico 4GIUSEPPE CIARRAPICO GIUSEPPE CIARRAPICO DOMENICO GRAMAZIO ciarrapico 2GIUSEPPE CIARRAPICO CIARRAPICO AI FUNERALI DI PINO RAUTI MAURIZIO GASPARRI GIUSEPPE CIARRAPICO GIUSEPPE CIARRAPICO Giuseppe Ciarrapico Giuseppe Ciarrapico Giuseppe Ciarrapico ciarrapico 5ciarrapico andreotti
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