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spencer tracy aveva una squadra di recupero
Nei primi anni Trenta, Herman J. Mankiewicz era un genio della sceneggiatura che aveva segretamente aiutato a costruire i classici dei Fratelli Marx e “Il mago di Oz”.
Secondo il nuovo libro di Mark Bailey, era anche un bevitore accanito che faceva risse ovunque e sul set insultava tutti, dagli attori agli operatori. Un tempo era amico del magnate della carta stampata William Randolph Hearst, frequentava le sue feste a San Simeon, finché non fu cacciato per aver importunato Marion Davies, la signora del suo ospite.
Mankiewicz si vendicò per l’affronto e cominciò a scrivere di un editore senza scrupoli, tratteggiò un carattere negativo e usò il soprannome di “Rosebud”, che era quello usato da Hearst per chiamare il clitoride di Marion. Naturalmente parliamo del film Quarto Potere”, che a Mankiewicz valse l’Oscar. Hearst si vendicò a sua volta anni dopo, pubblicando su tutti i suoi giornali la notizia che Mankiewicz era andato contro un’altra macchina perché guidava in stato di ebbrezza, rovinandogli la reputazione.
raymond chandler at a un party
E’ solo una delle storie contenute nel libro “Of All The Gin Joints”, dedicato agli incidenti delle personalità ubriacone. Per l’eccessivo consumo di alcol Raymond Chandler fu licenziato dal lavoro, poi divenne famoso scrittore ma non perse il vizio di bere. Prima di scrivere “The Blue Dahlia” — che doveva essere concepito, girato e completato in tre mesi — Chandler assicurò al produttore John Houseman che sarebbe rimasto sobrio.
natalie wood voleva fare una orgia nello champagne
Ma poi, nel mentre, confessò di avere il blocco dello scrittore e di poter completare l’opera solo “sotto assedio” di alcol. Beveva non stop e non mangiava cibo solido, così la “Paramount” pagò un dottore che due volte al giorno gli facesse iniezioni di glucosio. Chandler finì la sceneggiatura in tempo e fu nominato agli Oscar, peraltro rivelando che non aveva mai smesso di bere e non aveva mai avuto il blocco dello scrittore.
liz e richard bevevano dall amattina presto
Il massiccio uso di alcol a Hollywood causò anche comportamenti violenti. Per la pellicola del 1955 “Nessuno resta solo”, Stanley Kramer fece l’errore di convocare i quattro più intrepidi beoni del giro: Lon Chaney Jr., Broderick Crawford, Robert Mitchum e Frank Sinatra. Il regista disse che si trattò di “dieci settimane di inferno”. Gli attori erano incontrollabili, demolivano i set, tiravano i telefoni contro il muro, si tiravano i parrucchini e se li mangiavano. Non era un set, era una distilleria.
Bela Lugosi invece era sia dipendente da morfina che da alcol. Una sera il regista Ed Wood gli portò da bere come richiesto e trovò l’attore nascosto dietro una tenda, in lacrime, con una pistola in mano. Gli disse: «Eddie, muoio stanotte. E voglio che vieni con me». Wood, che era altrettanto spugna, capì che per placare il suicida ci voleva un Boilermaker, il drink preferito di Lugosi, ovvero whisky servito in coppia con una birra ghiacciata. Lugosi lo bevve d’un sorso e s’addormentò.
Durante le riprese del film “La Notte dell’iguana” Richard Burton cominciava a bere birra alle sette del mattino. Finita la cassa, si dedicava a qualcosa di più forte. Sua moglie Elizabeth Taylor iniziava a bere vodka alle dieci del mattino, poi passava alla tequila. Burton aveva così bisogno di sbronzarsi che costrinse la produzione a costruire un bar sia alla base che alla cima della scala che doveva percorrere per raggiungere il set.
bela lugosi dipendente da alcol e morfina
Spencer Tracy si dedicava a sbronze lunghe settimane presso l’”Hotel St. George” a Brooklyn Heights: si calava nudo nella vasca da bagno in compagnia di bottiglie di whisky e non si alzava nemmeno per usare la toilette. Dagli studios che lo avevano messo sotto contratto era considerato un tale pericolo che fu ideato il “Tracy Squad”, una ambulanza con autista, dottore, e quattro guardie del corpo, disponibili 24 ore al giorno. Ogni bar nel raggio di 25 miglia era stato fornito di un numero dedicato, che si doveva assolutamente chiamare se Tracy fosse entrato. A quel punto interveniva la squadra di soccorso.
Natalie Wood beveva vino con Sinatra già a 15 anni. Anni dopo si trovò sul set di “Gioventù bruciata” con Dennis Hopper e Nick Adams. Decisero di fare sesso a tre, ma la Wood accettò solo a condizione di farsi prima un bagno nello champagne.
Hopper e Adams si sbrigarono a comprare le casse di champagne, riempirono la vasca, lei ci si immerse, pronta per l’avventura sessuale, ma poi cominciò a gridare per il bruciore e l’orgia andò a puttane.
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