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Filippo Brunamonti per “la Repubblica”
Age of Heroes ma siamo sicuri che l'Era dei Supereroi non stia tramontando? Non al botteghino, dove i Vendicatori (Avengers) dominano i primi cinque incassi di tutti i tempi superando il miliardo e mezzo, seguiti da Age of Ultron e Iron Man 3. E dove sono in arrivo una tonnellata di altri film ultrapop: Wonder Woman, Thor: Ragnarok, Fenice Nera, Shazam, Cyborg, Flash, Gambit.
I titoli ci sono - Marvel è coperta fino al 2020 - ma sul mercato comincia a circolare un numero eccessivo di fumetti per un' industria sulla via del blackout, senza contare ingressi multietnici "non richiesti" come Isaiah Bradley, versione nero-alternativa di Captain America, e Totally Awesome Hulk, sarebbe a dire Amadeus Cho, disegnato dall' artista Takeshi Miyazawa sotto forma di Ercole coreano-americano, nato da genitori metodisti con la passione per Mozart.
Negli anni passati, prima dell' elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti, Marvel ha optato per una linea più "umana" delle sue storie di carta, con personaggi femminili ed eroi di colore. Il risultato è che adesso ce ne sono troppi, e troppo diversi.
Tornare al bianco (possibilmente maschio e macho) è un' opzione, fa sapere David Gabriel, vice presidente delle vendite Marvel: «La gente a un certo punto si è stufata della diversità. Nessuno, là fuori, aveva bisogno di più donne. È quello che dicono gli indici di mercato: le vendite sono in calo». Un cambio che potrebbe colpire anche le sale e gli studios, dal 2017 in poi.
La compagnia rivale, DC Comics, intanto risponde con ancora più razze, culture e generi nel suo universo. Più spazio a satiri politici come Prez, primo teenager presidente d'America e ad antologie e commedie per tutte le età (Bizarro). E finalmente anche eroi gay e sexy: tocca a Midnighter e We Are... Robin, con protagonisti dei giovani vigilanti di Gotham City che rubano l' identità al socio di Batman.
Marvel's The Avengers, il Trailer
Dagli scaffali impolverati a piattaforme come YouTube, dove il trailer di Thor: Ragnarok, terzo adattamento dal fumetto e settimo capitolo del Marvel Cinematic Universe (MCU), ha generato visualizzazioni pari ad oltre 136 milioni. Una fame di superpoteri inarrestabile. Tuttavia, sulle pagine del New Yorker, G. Willow Wilson, 34 anni, scrittrice americana di fumetti convertita all'Islam, mette in guardia i fan sulle parole dell' executive Marvel.
Il rischio è di alienare i lettori. Per avallare le sue teorie, David Gabriel ha portato a galla anche il personaggio di Ms. Marvel, l'eroina musulmana creata da Wilson. Dopo mesi di silenzio, lei, che con Ms. Marvel ha dato la stura a rifacimenti di supereroi in chiave asiatica, black e senza gender, replica così: «Kamala Khan è il primo supereroe Marvel musulmano ad avere una sua serie: sette ristampe. Se volete parlare di fallimento della diversità, non usate il mio fumetto che vanta 4 collezioni sulla lista dei best-seller del New York Times e ha vinto un premio Hugo. La vera questione non è la diversità ma il realismo di queste storie».
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