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Enrico Franceschini per "La Repubblica"
Cosa può fare il cinema nell'era di Internet, dei social network, della rivoluzione digitale? Un'idea è lanciare un concorso per il miglior film lungo appena sei secondi: o meglio corto appena sei secondi, un mini-mini-mini cortometraggio.
Robert de Niro presenterà questo nuovo tipo di competizione artistica al Tribeca Festival 2013, il festival cinematografico che si apre nei prossimi giorni, creato dall'attore e regista americano dodici anni fa sull'onda dell'emozione dell'attacco terroristico alle Torri Gemelle, per risollevare New York anche attraverso la "settima arte". Le opere premiate potranno essere visionate su Twitter, che collabora al concorso.
Film di sei secondi per il network che invia messaggi di 140 caratteri? Il quotidiano
Guardian di Londra, a cui De Niro ha presentato l'iniziativa, appare perplesso: «Are you twitting to me?», titola ironicamente la notizia, alludendo alla famosa battuta dell'attore in
Taxi driver, quando rivolto a se stesso davanti allo specchio con le armi in pugno chiedeva insistentemente, "are you talking to me?" (stai parlando con me?) al suo immaginario interlocutore.
Possibile? Possibile che l'attore leggendario per la sua attenzione maniacale ai dettagli, per il modo ossessivo in cui si cala nei personaggi, presti il proprio nome, la propria reputazione, la propria aura, a un concorso di film che durano soltanto sei secondi? Che cosa si può mai dire in sei secondi, a parte "stai twittando con me"?
Il pluripremio Oscar di "Il padrino parte II" e "Toro scatenato" non si scompone per nulla e anzi risponde così: «Penso che sia una bella idea. E' immagine allo stato puro, e il concetto mi piace. Mi sembra un buon esercizio per trovare un inizio, il momento centrale e la fine. Mi viene da pensare che forse dovrei provarci anch'io».
Non è l'unica iniziativa che il Tribeca Festival (dal nome del quartiere di Manhattan in cui ha sede) prende nei confronti della sfida del web: quest'anno ci sarà anche l'esperimento di offrire attraverso l'Atlantico mezza dozzina dei film in concorso al festival (i lungometraggi, beninteso) a piattaforme come iTunes, Playstation e Xbox su una base di "pay-per-view", di visione a pagamento, come è già stato fatto con successo negli Stati Uniti.
E poi ci sarà la presentazione di una copia restaurata di Re per una notte, il suo vecchio film con Jerry Lewis diretto da Martin Scorsese, e la solita ondata di pellicole di avanguardia o meno: nato come fenomeno locale, a questo punto il festival di Tribeca può vantare di avere portato più di 1400 film sugli schermi di oltre 80 paesi, facendo non poco per sostenere la "settima arte".
Ma la trovata che colpisce di più, perlomeno vista da Londra, stavolta è la gara per i migliori "corti", anzi super-corti, di sei secondi. Giusto il tempo di dire: "Stai twittando con me?".
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