TO CUT WITH LOVE - DAL POLPETTONE ROMANO DI WOODY “DUEPALLEN” SONO STATI TAGLIATI UN SACCO DI ATTORI ITALICI CHE AVEVANO SMANIATO PER PARTECIPARE: ISABELLA FERRARI, BARBARA BOUCHET, NERI MARCORÈ - NINO FRASSICA IL PIÙ DELUSO: “SONO STATO FELICE DI AVER CONOSCIUTO ALLEN, DI AVERE GIRATO CON LUI. MI DISPIACE DI NON ESSERE NEL FILM. QUANDO FARANNO IL DVD CON GLI EXTRA, SPERO CHE NON MI TAGLINO ANCHE DALLE SCENE TAGLIATE”…

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1- TAGLIATI E SCONTENTI: LA LISTA DEGLI EPURATI DAL FILM DI ALLEN
Gabriella Sassone per Dagospia

Tagliati e scontenti. Dal "To Rome with love" di Woody Allen son spariti alcuni attori italiani che si erano prestati con gioia per dei camei: Isabella Ferrari, Barbara Bouchet, Neri Marcorè e Nino Frassica, già visti in "The Tourist" con Angelina Jolie. Cassati impietosamente al montaggio da Allen. A loro insaputa.

"Mi dispiace moltissimo: Woody è un mito per me e sempre lo sarà", dice Frassica. "Recitavo con lui nei panni di un idraulico che muore. Ma se ha tagliato la scena per il bene del film ha fatto bene. L'avevo capito quando non mi hanno chiamato al doppiaggio. Non mi aspettavo certo di sfondare a Hollywood con questa particina: è stato comunque un onore aver duettato con lui", aggiunge.

La produzione giura che le scene tagliate compariranno tutte nel Dvd di prossima uscita. "Spero che non mi facciano fuori pure da lì", scherza Frassica. Aveva solo una battuta la Ferrari, accettata, come disse, "per il gusto di stringere la mano a Woody: adoro il suo cinema". Allen, gentile e disponibile sul set con tutti, non risparmia nessuno in sala di montaggio. Lo sa bene Kim Rossi Stuart: 22 pose accanto a Julia Roberts in "Tutti dicono I love you", sforbiciate del tutto nel 1996. L'importante, con Woody, è partecipare!

In beneficenza (100 euro a biglietto) per la Società Italiana per l'Amiloidosi l'anteprima mondiale all'Auditorium. Affollatissima, nonostante la pioggia. Allen, con due ore di ritardo, ha sfilato sul red carpet con Roberto Benigni, Penelope Cruz (la sorella-clone Monica è stata in disparte tutto il tempo), Alec Baldwin, Jesse Eisenberg e i nostri Alessandra Mastronardi, Alessandro Tiberi, Flavio Parenti, Fabio Armiliato (rivelazione del film), Leo Gullotta. Parterre de roi accolto da Giampaolo Letta di Medusa Film con la moglie Rossana Ridolfi e la famiglia al completo.

Forfait di Benigni e Cruz al seguente dinner al Majestic, regno dello chef Filippo La Mantia. Allen, davvero una buona forchetta, si è rimpinzato di piatti siculi: arancini, caponata, pasta alla Norma, cassate e cannoli. Baldwin, allacciato alla promessa sposa Hilaria Thomas, si è riempito 4 volte il piatto di moscardini fritti. E prima di ripartire, il regista ha ordinato il pranzo al sacco nell'amato Al Bolognese, da degustare sull'aereo.

 

2- FRASSICA E IL WOODY INGRATO
Renato Franco per il "Corriere della Sera"

Il cast dei tagliati è da prima fila: Neri Marcorè, Isabella Ferrari, Nino Frassica. Chiamati da Woody Allen, il sogno di una vita d'attore che si realizza, ma rimasti fuori dal montaggio finale: To Rome senza love.

Allora Frassica, come è andata?
«Capita. È successo che Allen ha tagliato parecchio girato dal montato finale, però per il bene del film ci sta di eliminare una scena intera. Con tanti piccoli ruoli si toglie là dove non fa danno alla storia. Tra i "fortunati" ci sono io».

Quanto ci è rimasto male?
«Sono stato felice di averlo conosciuto, di avere girato con lui. Tra tutte queste felicità, c'è il dispiacere del taglio. Quando faranno il dvd con gli extra, spero che non mi taglino anche dalle scene tagliate».

Ornella Muti compare per 20 secondi, Gianmarco Tognazzi per 10, Giuliano Gemma per 2. Meglio così che niente?
«Conta esserci. Per la medaglietta, così quando fai la lista dei registi con cui hai lavorato puoi mettere anche il suo nome. Per quanto è grande lui, mi bastavano anche due secondi. Magari mi richiamasse, farei anche la comparsa muta».

Peccato, lei era in scena proprio con Allen.
«Un giorno di riprese dedicato a me, non è poco. Il mio ruolo era quello di un idraulico che doveva montare le docce per il tenore. Io facevo il vanitoso, mi spacciavo per il migliore idraulico d'Italia».

Eravate lei, Allen, Judy Davis e due figuranti.
«Io recitavo in italiano, lui in inglese. Vedevo che ridevano tutti, sia alle sue battute sia alle mie. Io non so l'inglese, grosso modo sapevamo di cosa parlavamo, ma mi avevano spiegato che potevamo andare a soggetto. Quando lui improvvisava però non capivo niente».

Domanda banale, le ha dato consigli?
«Ci faceva da interprete l'aiuto regista, Alberto Mangiante. Mi chiedeva come avrei interpretato il ruolo, ascoltava e vedevo che mi sorrideva tutte le volte ed era contento. No, consigli particolari non me ne ha dati».

Ma com'è visto da vicino?
«Allen è Allen, è un'apparizione, se ne rimane abbagliati, sembrava anche bello».

È uscita la voce che non l'abbiano pagata?
«Non è vero, la produzione mi ha pagato».

La critica non è che abbia apprezzato tanto questo «To Rome with Love»
«I critici si aspettano sempre chissà che cosa da uno come lui. Il film è molto divertente, certo se uno fa i paragoni con altri suoi film questo è inferiore. Però è come a scuola: se prendi sempre 10, non è che se prendi 8 sei un asino».

Allen è Allen, però tra le sue medagliette c'è «The Tourist», con Depp e Jolie.
«Il regista, von Donnersmarck, era un ammiratore di Don Matteo, guardava la versione tedesca e mi ha voluto».

Sofia Coppola l'ha presa «per sbaglio» in «Somewhere».
«Mi ha visto su YouTube, cercava un presentatore che desse l'immagine pacchiana della tv a cui lei pensava. Non credo avesse capito che ero uno che recitava il ruolo del bravo presentatore con le giacche colorate».

Non le ha spiegato l'equivoco?
«No, mai, mai spiegare...».

 

 

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