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Simona Siri per “la Stampa”
JIMMY FALLON SCOMPIGLIA I CAPELLI DI DONALD TRUMP
La parte che gli spettatori da casa non vedono a volte è la più interessante: è quando Jimmy Fallon scende tra il pubblico, saluta, abbraccia, ringrazia, risponde alle domande. «Come sono i capelli di Trump?», gli urla uno. E lui che alcuni giorni fa glieli ha scompigliati in diretta in una scena che è diventata già virale risponde: «Hanno la consistenza del pelo di un cucciolo d' orso».
Poi racconta di quante volte il candidato repubblicano alla presidenza è stato ospite nei suoi show e «ogni volta mi chiede come sta mia moglie e mi porta in regalo una cravatta. Ormai ne ho una collezione. È huuuge, enorme», dice imitando il modo di dire di Trump.
Che si diverta a fare quello che sta facendo è evidente, così come è evidente il fatto che tra i vari conduttori sia quello che ha vinto le sfide più difficili: piacere ai Millennials; creare uno show che si basa su tante idee un po' sciocchine, ma che funzionano in quanto hanno la capacità di diventare virali in rete e quindi attingere a un pubblico potenzialmente infinito; avere ospiti praticamente tutti, da Hillary Clinton al Presidente Obama a Bruce Springsteen.
Quarantadue anni, newyorkese, fiero delle sue origini irlandesi («Piango spesso, sono un emotivo»), cresciuto guardando alla televisione Johnny Carson, l' uomo a cui si deve il successo del Tonight Show - e che lo ha condotto per trent' anni, dal 1962 al 1992 - Jimmy Fallon è negli Usa un personaggio notissimo grazie a una carriera trasversale tra cinema e televisione.
Nel 1998 a 24 anni entra a far parte del cast del Saturday Night Live dove rimane per sei anni, fino al 2004 quando lascia il piccolo schermo per il cinema.
Dopo una parte piccolissima in Quasi famosi di Cameron Crowe, nel 2005 è il protagonista in Fever Pitch , remake dell' omonimo film inglese tratto dal romanzo di Nick Hornby. «La cosa migliore di quel film è che sul set ho conosciuto mia moglie», dice oggi che è sposato con Nancy Juvonen, produttrice, e con lei ha due bambine avute tramite maternità surrogata.
Nel 2009 diventa conduttore del Late Show with Jimmy Fallon , programma quotidiano che va in onda a mezzanotte su Nbc. È qui che si fa le ossa e costruisce tutto ciò che rappresenta lo scheletro portante di quello che è oggi il Tonight Show (che ora si può vedere in originale con sottotitoli alle 22.45 del giorno dopo su Fox, canale 112 di Sky): un monologo iniziale, due interviste brevi, un ospite musicale e soprattutto tanti giochi «per far vedere le celebrity sotto un aspetto diverso da quello solito».
Rispetto ai diretti concorrenti Steve Colbert e Jimmy Kimmel e rispetto al predecessore Jay Leno è questa la caratteristica principale di Fallon, quella che lo distingue, nonché la chiave del suo successo presso i molto giovani, il pubblico più inseguito dai network televisivi. E quindi: Tom Cruise che si spacca un uovo in testa («Il suo agente non voleva, ho dovuto convincerlo io»), Emma Stone che si scatena nella lip sync battle, la gara a chi canta meglio muovendo solo le labbra, Tom Hanks che recita un film scritto da bambini, ma anche Michelle Obama che fa la storia della «dance mom» ovvero del modo in cui ballano le mamme e Barack che snocciola i momenti migliori della sua amministrazione con voce profonda e sottofondo soul, neanche fosse Barry White.
Il resto del successo è senza dubbio dovuto al suo talento: intrattenitore puro, Fallon balla, canta e fa ridere come nessun altro, tanto che in Italia quello che fa lui potrebbe farlo solo Fiorello. Ed è solo all' inizio: Johnny Carson ha condotto il Tonight Show per trent' anni, Jay Leno per ventidue. Jimmy Fallon è qui per restare. «Mi piacerebbe. Se tutto va bene.
Chissà. Per ora vado avanti giorno per giorno, lavorando a testa bassa, sperando di far divertire il pubblico a casa».
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