“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Lidia Pregnolato per https://www.vanityfair.it
Secondo un’indagine condotta da Kaspersky Lab, azienda globale di sicurezza informatica, che ha coinvolto 1.000 adulti italiani, quasi la metà di essi (49%) ha contratto un virus sul proprio notebook, PC, tablet o smartphone dopo aver guardato contenuti porno online.
Ma quanto è diffusa la visione di materiale a luci rosse sul web? Decisamente molto e, più o meno sorprendentemente, anche il numero di donne che usufruisce di materiale hot direttamente da smartphone o PC è in continuo aumento.
Secondo i dati diffusi da PornHub, la piattaforma più cliccata da chi cerca video hard, nel 2017 sono infatti stati registrati 28,5 miliardi di visitatori totali che hanno svolto 24,7 miliardi di ricerche, più o meno 800 al secondo. Il 26% di questi è donna, il 23% in Italia.
In media, gli intervistati da Kaspersky Lab hanno dichiarato di guardare contenuti pornografici sul proprio computer o qualsiasi altro dispositivo cinque volte alla settimana e più della metà (55%) ha ammesso di guardare materiale per adulti almeno una volta al giorno, trascorrendo ogni volta più di 20 minuti su questi siti. Facendo un rapido calcolo, quindi, gli italiani passerebbero più di 4 giorni all’anno visitando siti di contenuti a luci rosse.
Il ché non sarebbe certo un dramma o una grossa sorpresa, se non fosse che quasi una persona su dieci (8%) ha dichiarato di navigare in modo non sicuro, non avendo installato alcuna soluzione di sicurezza internet sui propri dispositivi. La stessa percentuale crede – erroneamente – di essere al sicuro navigando su siti per adulti via tablet o smartphone, pensando che questi device non possano essere infettati.
Il 39% pensa invece di poter stare tranquillo usando la modalità di navigazione in incognito, mentre un intervistato su quattro (40%) crede di proteggere il proprio computer dai virus cancellando la cronologia del browser.
Gravi errori dato che proprio i tanto temuti malware mobile spesso si nascondono dietro ai contenuti per adulti proprio per attirare gli utenti: i ricercatori hanno scoperto ben 23 diverse famiglie di virus per Android che sfruttano questi materiali per nascondere le proprie reali funzionalità.
La cosa curiosa? Che oltre il 26% di coloro che sono stati colpiti da uno di questi pericolosi malware ha ammesso di aver mentito perché temeva di averlo preso navigando su un sito per adulti, mentre il 18% è stato colto in flagrante da un amico, un familiare o dal partner. E parliamo di numeri importanti: nel 2017 sono stati registrati 1 miliardo di attacchi online. Insomma, nell’era digitale anche le “malattie sessualmente trasmissibili online” non perdonano. E se volete avete un’idea più precisa di quello che rischiate, guardate questo video.
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