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1 - DE ROSSI ESCLUSO DA ZEMAN RITORNA SUL MERCATO PJANIC VERSO LO SCONTRO...
Luca Valdiserri per il "Corriere della Sera"
Le parole di Zdenek Zeman su Daniele De Rossi, nel dopo Roma-Atalanta, sono state talmente forti che si è preoccupato persino il c.t. della nazionale, Cesare Prandelli. Perché un conto è escludere un giocatore dalla formazione - l'allenatore è sempre un uomo solo nel momento delle scelte e, se sbaglia, paga per primo -, ma un altro è dire di un professionista che «non contano i nomi o le gerarchie degli anni precedenti ma gli allenamenti: gioca chi pensa alla squadra e non a se stesso».
Un concetto che era già comparso in curva Sud, prima dell'inizio della partita, mostrando quanto meno un'intesa che non sempre la squadra mostra in campo nei suoi schemi di attacco e di difesa.
Tre sono stati gli esclusi eccellenti, ma per Burdisso («Non riesce a rendere al massimo ma ne vorrei venti come lui per applicazione») e per Osvaldo («à il più talentuoso dopo Totti, ma deve mettere il suo talento al servizio della squadra») Zeman ha avuto parole più tenere rispetto a quelle spese per De Rossi, che per il tecnico boemo non è un regista ma nemmeno un intermedio «adatto alle ripartenze», come ha detto per giustificare gli ingressi in campo di Perrotta e Marquinho contro l'Atalanta.
Il caso è conclamato e dubitare della buona volontà di un calciatore, anche per una settimana, non ne alza il valore di mercato. Perché di mercato, ormai, si parla. De Rossi ha un quinquennale da 5 milioni netti più bonus e non tutti, dentro il club, erano convinti della spesa. Daniele lo sa e il feeling con Zeman non è mai scattato. Non chiederà mai, però, di essere ceduto. Deve essere la società , semmai, a fare il primo passo e dire - a lui e ai tifosi - che non fa più parte del progetto. Un vicolo cieco?
E poiché un caso tira l'altro, ecco la volontà di Miralem Pjanic, infortunato e non convocato per Roma-Atalanta, di giocare con la Bosnia le partite di qualificazione mondiale. Sarà un'altra battaglia. Per strano che possa sembrare, i problemi della Roma non sono la lentezza di Tachtsidis o le amnesie difensive di Piris, ma le posizioni di De Rossi e Pjanic, due centrocampisti che il 99% degli allenatori vorrebbero. Ma il calcio è bello perché è vario.
2 - TIFOSI, LA MAGGIORANZA Ã DALLA PARTE DI ZEMAN...
Gianluca Piacentini per il "Corriere della Sera - Edizione Roma"
A sentire le radio e a navigare tra i social network Roma-Atalanta non ha lasciato solo tre punti d'oro, ma soprattutto una guerra interna, di cui non si sentiva il bisogno: quella tra Zeman e De Rossi.
Agli occhi dei tifosi gli altri due esclusi eccellenti - Burdisso e Osvaldo - sono passati in secondo piano. Il rapporto con Daniele, invece, preoccupa non solo la dirigenza - De Rossi è il calciatore più pagato della rosa e in estate il Manchester City ha
presentato un'offerta importante che è stata rispedita al mittente, soprattutto per la volontà del centrocampista di non muoversi dalla capitale - ma anche i tifosi che non sono dalla sua parte.
Sono in molti, infatti, a pensare che abbia fatto bene Zeman a tenerlo fuori e a esternare in quel modo a fine partita. Tra di loro c'è anche una bandiera come Giuseppe Giannini: «Credo che Zeman si sia comportato così per suscitare una reazione da parte di De Rossi. Se non lo ha fatto giocare e perché non lo ha visto pronto. Daniele non è stupido, sa che deve mettersi sotto per riprendersi il posto. L'allenatore ha voluto dare un messaggio forte al gruppo: gli altri calciatori, in questo modo, hanno capito che tutti possono rimanere fuori».
A rappresentare l'altra fazione del tifo giallorosso c'è Carlo Mazzone: «Penso che De Rossi debba essere uno degli intoccabili di questa squadra. Secondo me non andrebbe mai messo in discussione, ma non voglio criticare Zeman che probabilmente voleva dargli una scossa. Lo facevo anche io con alcuni giocatori. Daniele è un calciatore importante non solo sul piano tecnico, ma anche per la sua immagine e la sua romanità . Non sta passando un buon momento di forma ma bisogna aiutarlo. La società deve andare dal tecnico e farglielo capire».
Da una polemica all'altra. L'ex presidente Rosella Sensi è intervenuta a Radio 2, rispondendo al d.g. Franco Baldini che aveva parlato di ambiente destabilizzato dalle tante voci intorno alla Roma: «Non so se ci sia qualcuno che vuole destabilizzare la Roma, ma quando i risultati non arrivano è tutto più difficile. Roma è una città passionale, quando ero presidente venivo giudicata molto, e spesso a sproposito».
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