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LA MELEGATTI NON MANGERÀ IL PANDORO – INUTILI TUTTI I TENTATIVI PER SALVARE LA SOCIETÀ, IL TRIBUNALE DI VERONA HA DICHIARATO IL FALLIMENTO, NONOSTANTE LA CAMPAGNA DI SOLIDARIETÀ NATALIZIA – I COMMISSARI FALLIMENTARI ADESSO CERCHERANNO DI VENDERE (ALMENO) MARCHIO E MACCHINARI MA…
Ettore Livini per la Repubblica
Il pandoro della Melegatti (l' azienda che ha inventato nel 1894 il dolce veronese) è arrivato al capolinea. Tutti i tentativi per salvare la società - schiacciata da 50 milioni di debiti - sono stati inutili. E il tribunale di Verona - malgrado l' appello in zona Cesarini dei lavoratori - ha dichiarato il fallimento della società.
La crisi del marchio veneto è esplosa lo scorso anno quando dopo l' estate molti fornitori - visti i crediti non pagati dalla proprietà dell' azienda - hanno sospeso le consegne costringendo Melegatti a sospendere la produzione.
Il fondo maltese Abalone si era fatto avanti garantendo con un piccolo investimento la ripresa del lavoro per la campagna natalizia, anche se a scartamento ridotto. Ma poi si è tirato indietro.
Subito dopo si è candidata all' acquisizione Hausbrandt, ma pure il gruppo trevigiano ha alzato bandiera bianca senza presentare un' offerta formale. Negli ultimi giorni è spuntata l' ipotesi di un' offerta del fondo americano D. E. Shaw & Co. pronto a investire una ventina di milioni per far ripartire gli stabilimenti di San Giovanni Lupatoto e San Martino Buon Albergo.
« Noi rappresentiamo la parte onesta dell' azienda e abbiamo mantenuto in vita l' anima dell' azienda, il suo lievito madre e la speranza» hanno scritto i dipendenti del gruppo (90 fissi e 220 stagionali) in un appello chiedendo più tempo al tribunale per concretizzare la loro offerta. Il giudice però ha chiuso la partita con il fallimento.
Cosa succederà ora? I Commissari continueranno a cercare un acquirente per vendere marchi e impianti, entro i canali un po' più rigidi di una procedura fallimentare. In difesa dei lavoratori è sceso in campo ieri il governatore del Veneto Luigi Zaia: « Il nostro obiettivo irrinunciabile ha detto - è mantenere l' attività produttiva e quindi i mercati di riferimento, salvaguardare l' occupazione, mantenere in vita un marchio storico e una azienda simbolo del veneto e delle sue tipiche produzioni dolciarie».
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