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    UN SINISTRO DESTINO - MICHELANGELO ERA MANCINO MA FU COSTRETTO A NASCONDERLO PERCHE’ LA SOCIETA’ DEL TEMPO NUTRIVA PREGIUDIZI ASSURDI SU CHI UTILIZZAVA LA SINISTRA - LA SCOPERTA ARRIVA GRAZIE A UNO STUDIO BASATO SULLE SUE OPERE - IL NEUROLOGO: “I NON DESTRIMANI PER SECOLI SONO STATI SOTTOPOSTI A INSENSATE VESSAZIONI”


     
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    Valentina Arcovio per “il Messaggero”

     

    MICHELANGELO BUONARROTI MICHELANGELO BUONARROTI

    Non c' è nulla di sinistro nell' essere mancini. Anzi, storicamente, c' è una lunghissima lista di artisti e geni nati con la propensione a utilizzare il lato sinistro del corpo per compiere una qualsiasi azione: da Leonardo Da Vinci a Einstein, da Van Gogh a Emanuel Bach fino a Frank Kafka, Manuel Kant, Aristotele e altri. Ad aggiungersi ufficialmente a questa eccezionale schiera di mancini è Michelangelo Buonarroti.

     

    LA SCOPERTA

    Uno studio pubblicato sulla rivista Clinical Anatomy, condotto dall' esperto di medicina nell' arte Davide Lazzeri, sostiene che il famoso artista era mancino, anche se amava ritrarsi mentre dipingeva con la mano destra ed era costretto a nascondere questa sua attitudine naturale agli occhi di una società che riteneva i mancini come una sorta di disabilità e nutriva forti pregiudizi nei loro confronti, soprattutto se artisti.

     

    MICHELANGELO BUONARROTI MICHELANGELO BUONARROTI

    In effetti il mancinismo è stato considerato un male per tantissimo tempo. I mancini venivano perseguitati, etichettati come cattivi o addirittura come stregoni.  Non è un caso se la mano sinistra era considerata quella del diavolo.

     

    «Nel corso dei secoli i mancini hanno subito diverse vessazioni, eppure essere mancini o destrimani non è una condizione che possiamo scegliere, ma una condizione con la quale nasciamo», spiega Stefano Cappa, professore di neurologia all' Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, direttore scientifico Irccs Fatebenefratelli di Brescia e membro della Società italiana di Neurologia. I bambini mancini erano costretti, anche con punizioni corporali, a scrivere con la mano destra. Come se si dovesse correggere un difetto terribile.

     

    COMPARAZIONI

    Scoprire che in realtà l'artista italiano era mancino, infatti, non è stato semplice. Per riuscirci Lazzeri ha confrontato il tratto impresso nelle opere di Michelangelo con la recente scoperta della sua artrite alle mani e con l'autocaricatura ritrovata nel dipinto di Vittoria Colonna, dove si vede l' artista che dipinge con la destra.

     

    LA PIETA DI MICHELANGELO BUONARROTI LA PIETA DI MICHELANGELO BUONARROTI

    Questi nuovi indizi confermano quanto riportato nella biografia di un assistente di Michelangelo, Raffaello da Montelupo, in cui si racconta come il maestro rinascimentale fosse mancino naturale e provasse sempre a usare la mano destra, tranne che nelle azioni di forza.

     

    Le prove, spiega Lazzeri, «emergono dall' analisi del tratto dei disegni e dallo studio del 2016 in cui ho descritto l' artrite degenerativa che ha colpito la mano di Michelangelo, in particolare la mano sinistra come si evince dai quadri, usata per i lavori di forza come scolpire e cesellare.

     

    CARATTERISTICHE

    Altro elemento suggestivo è che Michelangelo in giovane età intaglia e incide un crocifisso per l' abbazia di Santo Spirito in cui l' iscrizione è dipinta da destra a sinistra, molto probabilmente perché all' epoca era ancora più abile con la mano sinistra nella pittura».

     

    MICHELANGELO BUONARROTI MICHELANGELO BUONARROTI

    Recenti studi hanno sottolineato come sia simbolo di creatività. E i mancini sono tantissimi: circa il 10 per cento della popolazione mondiale. «Essere mancini dice Cappa - è una caratteristica che appartiene in maniera specifica al genere umano e di cui non sappiamo bene l'origine. Noi uomini nasciamo prevalentemente destrimani». Perfino nei siti dei primi uomini si sono «trovate pietre lavorate da mancini», aggiunge Cappa.

     

    Non sappiamo cosa determina, dal punto di vista biologico, il mancinismo. «È ancora un grande mistero. Sappiamo che c'è una componente genetica, dal momento che abbiamo riscontrato che molti mancini sono a loro volta figli di mancini». Quello che sappiamo è che il cervello dei mancini funziona diversamente rispetto a quello dei destrimani.

     

    «L'organizzazione cerebrale dei mancini spiega Cappa - è diversa rispetto ai destrimani: ad esempio nei primi, in circa un terzo dei casi, è l'emisfero destro, che controlla il lato sinistro del corpo, a essere anche responsabile dell'uso del linguaggio; nei secondi invece l' emisfero linguistico è sempre il sinistro, che controlla il lato destro del corpo».

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