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MACHO, PRENDI IL MOCIO! - IL MINISTERO DELL’UGUAGLIANZA SPAGNOLO ANNUNCIA LA CREAZIONE DI UN'APP PER LA PARITÀ DI GENERE NELLE FACCENDE DI CASA - L'APPLICAZIONE CONTABILIZZERÀ IL TEMPO CHE CIASCUNO DEDICA AI LAVORI DOMESTICI - IN SPAGNA SOLO METÀ DELLE FAMIGLIE DIVIDE LE FACCENDE DI CASA EQUAMENTE TRA I PARTNER - CHISSA' SE DIVIDONO ALMENO LE SPESE LEGATE ALLA CASA...

Estratto dell'articolo di Elena Marisol Brandolini per “il Messaggero”

 

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Le donne spagnole dedicano ai lavori di casa e alla cura della famiglia più in generale, oltre il doppio di tempo dei loro connazionali uomini, cinque ore a due, secondo uno degli ultimi rapporti dell'Ocse, che conferma quanto era già noto, ossia che la differenza di genere è ancora persistentemente elevata a sfavore delle donne. E' in questo contesto che il ministero delle Pari Opportunità spagnolo ha annunciato la creazione di una app per misurare la ripartizione del tempo speso per queste attività tra uomini e donne e, più in generale, tra tutti i componenti di una famiglia.

 

 

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Lo ha fatto la segretaria di Stato Ángela Rodríguez, a Ginevra, davanti al Comitato per l'Eliminazione delle Discriminazione contro le donne (CEDAW), presentando il IX rapporto sulle politiche di avanzamento dei diritti delle donne in Spagna.

 

La corresponsabilità dei lavori tra i sessi continua a non essere equilibrata, ha sottolineato Rodríguez, perciò si è pensato a una app che funzioni in modo molto semplice, come quella che usa un gruppo di persone in viaggio per ripartire le spese.

 

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Così come ciascuno segna le spese in carburante, vitto o alloggio perché alla fine la app faccia il conto, dividendolo tra i partecipanti, nel caso del lavoro di casa l'applicazione contabilizzerà il tempo che ciascuna persona gli ha dedicato.

 

Non si tratta solo di misurare il tempo all'interno della coppia, ma anche quello all'interno di un nucleo di convivenza: «Pensiamo che è un esercizio di condivisione che si può fare tra figli, figlie, padri, madri, o tra i compagni di appartamento o di vita con cui viviamo, con i quali a volte esiste una ripartizione diseguale», ha spiegato la segretaria di Stato.

 

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