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PIÙ POVERI, PIÙ RASSEGNATI – IL RAPPORTO ANNUALE DEL CENSIS CERTIFICA IL CROLLO DEL REDDITO DELLE FAMIGLIE ITALIANE, CALATO DEL 7% IN VENT’ANNI. L’85% DEI CITTADINI È CONVINTO CHE SIA DIFFICILE SALIRE NELLA SCALA SOCIALE - "LA SINDROME ITALIANA È LA CONTINUITÀ NELLA MEDIETÀ, IN CUI RESTIAMO INTRAPPOLATI". NÉ ‘CAPITOMBOLI ROVINOSI’ NELLE FASI RECESSIVE, ‘NÉ SCALATE EROICHE’ NEI CICLI POSITIVI…”
LAVORO: CENSIS, IN 20 ANNI REDDITO FAMIGLIE ITALIANE CALATO DEL 7%
(LaPresse) - Negli ultimi vent’anni (2003-2023) il reddito disponibile lordo pro-capite si è ridotto in termini reali del 7,0%. Nell’ultimo decennio (tra il secondo trimestre del 2014 e il secondo trimestre del 2024) anche la ricchezza netta pro-capite è diminuita del 5,5%. E l’85,5% degli italiani ormai è convinto che sia molto difficile salire nella scala sociale.
È quanto evidenzia il Censis, nel 58° Rapporto sulla situazione sociale del Paese, che parla di una "sindrome italiana", che riassume nella "continuità nella medietà", un sorta di "galleggiamento" in cui la società italiana è intrappolata.
Il rapporto rileva come "la spinta propulsiva verso l’accrescimento del benessere si è smorzata". Nel ventennio 1963-1983 il valore del Pil, espresso in euro attuali, era raddoppiato, crescendo complessivamente di 731 miliardi di euro (+117,1%); nei successivi vent’anni, tra il 1983 e il 2003, l’incremento si era ridimensionato a 656 miliardi di euro (+48,4%); ma negli ultimi due decenni, tra il 2003 e il 2023, l’aumento è stato solo di 117 miliardi di euro (+5,8%). Negli intervalli di tempo considerati, il Pil pro-capite era aumentato di quasi 12.000 euro tra il 1963 e il 1983 (+96,7%), di oltre 11.000 euro tra il 1983 e il 2003 (+46,2%), di poco più di 1.000 euro tra il 2003 e il 2023 (+3,0%).
LAVORO: CENSIS, SINDROME ITALIANA È LA MEDIETÀ
(LaPresse) - "La sindrome italiana è la continuità nella medietà, in cui restiamo intrappolati": né "capitomboli rovinosi" nelle fasi recessive, "né scalate eroiche" nei cicli positivi.
Usa questa immagina il Censis per descrivere, nel 58° Rapporto sulla situazione sociale del Paese, l'Italia di oggi: "Non registriamo picchi nei cicli positivi, non sprofondiamo nelle fasi critiche e recessive". Nel medio periodo, i principali indicatori economici, ovvero il Pil, i consumi delle famiglie, gli investimenti, le esportazioni, l’occupazione, tendono "a una linea di galleggiamento", si legge nel rapporto, senza grandi scosse, né in alto, né in basso, "all’interno di un campo di oscillazione molto ampio, perimetrato dai valori massimi e minimi toccati dai Paesi europei".
popolazione a rischio poverta
DISUGUAGLIANZA ECONOMICA
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