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Dopo la "marcia" degli eletti del Pdl e la successiva "occupazione" simbolica del tribunale di Milano, mentre era in corso il processo Ruby, il segretario Angelino Alfano, in compagnia dei capigruppo uscenti di Camera e Senato Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, è salito oggi al Colle da Giorgio Napolitano. Al centro dell'incontro la vicenda giudiziaria che riguarda il Cavaliere e l'ipotesi "Aventino", ossia di chiamare fuori il partito dall'attività istituzionale.
"Sono rammaricato per la manifestazione senza precedenti del Pdl all'interno del Palazzo di Giustizia di Milano- spiega il Capo dello Stato in una nota diffusa dal Quirinale alla fine dell'incontro - e la delegazione del Pdl è consapevole che io non posso interferire con il potere giudiziario".
Da Alfano e i suoi, infatti, non c'è stata "nessuna richiesta di interenti impropri", ma solo "preoccupazioni di carattere politico-istituzionale per i recenti sviluppi delle vicende giudiziarie riguardanti il leader del loro partito e capo della loro coalizione". Napolitano ribadisce che "l'indipendenza della magistratura non può essere messa in discussione", e fa appello a un "comune e generale senso di responsabilità ", auspicando un "immediato cambiamento di clima".
L'azione dimostrativa dei parlamentari pidiellini è presa di mira da Beppe Grillo, che in un lungo post sul suo blog critica Berlusconi e i suoi mentre esprime la propria solidarietà per i magistrati di Milano. Mentre Vito Crimi, capogruppo "designato" al Senato, ha ribadito anche oggi che il Movimento cinque stelle dirà sì in Parlamento all'arresto del Cavaliere e alla sua ineleggibilità .
E anche il segretario Pd, Pier Luigi Bersani, critica duramente il partito di Berlusconi: "Vedere un ex ministro della giustizia e la seconda carica dello stato andare ad occupare uffici giudiziari è sconvolgente - spiega al Tg2 - una cosa senza precedenti". Si tratta di "una ferita gravissima al tessuto costituzionale e democratico".
2- BERLUSCONI:PDL,NAPOLITANO ATTENTO A NOSTRE PREOCCUPAZIONI
(ANSA) - "Napolitano ha ascoltato con grande attenzione le nostre preoccupazioni per i rischi che sta correndo la democrazia italiana". Lo affermano in una nota Angelino Alfano, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri dopo l'incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
3- NAPOLITANO INVITA COMITATO PRESIDENZA CSM ALLE 18
(ANSA) - "Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha invitato il Comitato di Presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura ad un incontro che si terrà alle ore 18.00 nel suo studio al Quirinale". Lo afferma un comunicato del Quirinale. Il Comitato di presidenza del Csm è l'organo di vertice di Palazzo dei marescialli.E' costituito dal vice presidente Michele Vietti, dal primo presidente della Cassazione Ernesto Lupo e dal Procuratore generale presso la stessa Suprema Corte Gianfranco Ciani.
4- I CAIMANI
Ezio Mauro per "La Repubblica"
Un presunto uomo di Stato, che ha avuto l'onore di guidare per tre volte il governo di un Paese democratico, ieri ha organizzato una gazzarra davanti al Tribunale di Milano schierando i deputati e i senatori Pdl contro la magistratura che lo indaga per reati comuni e portandoli addirittura a rumoreggiare di fronte all'aula del processo Ruby.
La scena finale resterà nelle memorie peggiori del Paese, con i parlamentari in fila contro lo Stato come dei caimani in versione Lacoste, che purtroppo trasformano in piazza l'Inno di Mameli in una marcia antirepubblicana ed eversiva.
L'ordalia finale di un leader soffocato dalla sventura costruita con le sue stesse mani - nella dismisura degli abusi e della corruzione, all'ombra dell'impunità - ha travolto infine i sedicenti moderati della destra, cancellandoli in un'omologazione estremista che annulla ogni autonomia di destino per il Pdl, costretto all'identificazione fanatica col destino padronale, nella vita come nella morte politica.
La verità è che non c'è più politica, in questo salto nel cerchio di fuoco che tutto consuma, compresi (per fortuna) i piani di qualche statista per arrivare ad un governo Pd-Pdl. Ma prima ancora, l'avventurismo berlusconiano brucia ogni ruolo istituzionale della destra, qualsiasi condivisione riformista, persino l'agibilità del Parlamento, che infatti Alfano minaccia di abbandonare come protesta per "l'emergenza democratica".
Ci aspettavamo che Napolitano non ricevesse al Colle chi dopo aver chiesto udienza al Quirinale trascina il Parlamento in piazza. Ma dal Capo dello Stato Alfano e Berlusconi impareranno che il Quirinale non è un quarto grado di giudizio.
Così come dovranno capire che in democrazia non si porta il potere legislativo in strada contro il potere giudiziario. E soprattutto che la legge è uguale per tutti, anche per chi alza la voce perché non può dire la verità sugli scandali che lo avvolgono: e maschera la sua disperazione politica da prova di forza, trasformando un partito in un bullo collettivo, come se la democrazia fosse una taverna.
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