
DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN…
Claudia Guasco per il Messaggero
Quando i boss chiamavano, lui obbediva. E la confidenza che gli riservavano rasentava lo sbeffeggio: il potente assessore alla Casa del Pirellone, per i capi delle cosche, non era Domenico Zambetti ma Zambettino, oppure Zambettiello. Al massimo Mimmo. «Se c'è risponde, quando vede il mio numero risponde sempre», garantisce Eugenio Costantino, colletto bianco della cosca Mancuso.
In effetti, il 24 febbraio 2011, il politico del Pdl non si sottrae alla telefonata e dice di stare «malissimo». Costantino si informa: «I tuoi piccoli problemucci? L'importante è esserci, poi va sempre bene. Va bè, va bè, ho detto faccio un salutino a Mimmo, che magari non si ricorda più la mia voce, ha nostalgia». Pressioni e minacce per passare all'incasso: Zambetti, in carcere per voto di scambio, avrebbe pagato 200 mila euro in cambio di 4.000 preferenze rastrellate dalla 'ndrangheta.
«BERLUSCONI FUORI DI TESTA»
Nelle intercettazioni allegate all'inchiesta della Dda di Milano, gli esponenti dei clan parlano di politica spesso e volentieri. Per Costantino è un lavoro e una passione. Il 4 giugno 2011, a bordo della sua Bmw, spiega al padre che Zambetti non è stato nemmeno contattato dal suo partito per fare campagna elettorale. «Ormai Berlusconi è andato fuori di testa e ha perso tutto, ha perso Napoli, Milano, Torino e Bologna. De Magistris ha sbancato! Ma papà i voti si comprano, che non li hanno potuti spendere questa volta? I voti si comprano!».
E cita un esempio: «Con Scopelliti in Calabria hai visto come ha fatto, sono andati là ...li hanno pagati e hanno comprato i voti, se non paghi i voti non vinci! Lui, Berlusconi, è più con la mafia siciliana che con la 'ndrangheta. E non ha capito che con la 'ndrangheta adesso si vince e non più con la mafia. Ma Berlusconi sta dietro la mafia. Intanto Scopelliti sono andati, hanno pagato le famiglie di Gioiosa gli hanno dati i voti e ha vinto».
APERITIVO ELETTORALE
Le cosche fanno versare a Zambetti 50 euro per ogni voto, oltre a trattamenti di favore negli appalti, promesse per i cantieri dell'Expo, un posto all'Aler per la figlia di Costantino, una casa per la sorella e l'amante. In cambio si danno da fare e molto attivo risulta essere Vincenzo Vivaldo, «fratello di Nicola assassinato a Rho il 23 febbraio 2000 e già inserito nella cosca calabrese dei Novella». Grazie a «significativi rapporti con la comunità calabrese presente in Lombardia», Vivaldo risulta si «sia adoperato per procurare voti e svolgere un'attiva campagna elettorale in favore di alcuni rappresentanti di enti locali della regione, perfettamente al corrente di tale impegno». Perciò, con l'aiuto di altri calabresi, organizza un «aperitivo preelettorale» a Cinisello Balsamo.
All'evento del 1 giugno 2009 - «roba di elezioni», lo definisce Vivaldo - partecipa Zambetti in qualità di assessore al Turismo e Servizi. «L'impegno del Vivaldo - annotano gli investigatori - in quell'occasione fu realmente significativo. Tanto che lo stesso veniva premiato con l'invito a una importante ed esclusiva cena preelettorale tenutasi a Milano, al ristorante Gente di mare».
E in queste riunioni erano presenti altri due nomi di spicco della politica, come si evince dagli atti: «L'onorevole Giuseppe Galati, deputato alla Camera, e Guido Podestà », ai tempi candidato alla presidente della Provincia e coordinatore lombardo del Pdl. L'accoglienza al teatro di Cinisello è calorosa e viene segnalata la presenza di due striscioni: «L'Altra Calabria saluta il nostro grande amico on. Galati» e «L'Altra Calabria in Lombardia sostiene Podestà presidente e Lio sindaco».
IL NO DELLA LEGA AI CALABRESI
Eugenio Costantino è convinto che se la figlia Teresa «si dedicasse un po' di più alla politica, potrebbe essere il futuro sindaco di Sedriano». Lui, in effetti, è introdotto nell'ambiente. Il 23 luglio 2011, in auto con la moglie, parla del Carroccio. «Che partito di m...., che schifo di gente. Ma tu l'hai capito che quell'idiota della Lega per diecimila euro che non mi hanno voluto dare hanno perso l'elezione. Io gli avevo trovato cinquecento voti e hanno perso per quattrocento voti, tramite Marco eh!».
Ovvero Marco Scalambra, il chirurgo faccendiere per il centrodestra. «Marco gli ha detto: non vi rendete conto avete perso un paese con l'Expo perché uno non ha voluto cacciare diecimila euro? C'erano cinquecento voti pronti a disposizione e poi ci dovevano dare lavoro. Vaff... io non ho guadagnato cinquemila euro, ma loro hanno perso milioni di euro, che schifo di gente. Forse solo quando hanno sentito dire che eravamo calabresi, hai capito? Non vogliamo da voi calabresi i voti, fregatevi vaff....Peccato, poveri idioti, poveri idioti».
DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN…
FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA,…
DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E'…
DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA…
FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO…
DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA…