“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Francesco Semprini per "La Stampa"
Con un attacco congiunto tra Stati Uniti e almeno cinque Paesi arabi, è stato dato avvio all’offensiva contro le milizie dello Stato islamico in territorio siriano. I raid hanno avuto inizio alle 2 e 30 italiane, con l’impiego congiunto di caccia, bombardieri e batterie di missili Tomahawk, nell’ambito di un’operazione che, secondo fonti informate, era stata autorizzata da Barack Obama già due settimane fa.
Il presidente ha informato il Congresso dell’inizio dei raid in Siria parlando di persona con lo speaker della Camera, John Bohener. Ad affiancare le forze dell’Aeronautica militare a stelle e strisce sono state le forze del Bahrein, Qatar, Arabia Saudita, Giordania ed Emirati Arabi Uniti. Secondo alcune fonti sembra ci sia anche un coinvolgimento di unità australiane.
La prima ondata di attacchi è durata circa novanta minuti, anche se - spiegano fonti Usa - i raid sono destinati a durare per ancora molte ore. Le batterie di missili Tomahawk hanno fatto fuoco dalle unità navali di stanza nel Golfo Persico e nel Mar Rosso, compresa la Uss George H.W. Bush.
sostenitori di isis festeggiano in siria
Nel mirino dei bombardamenti alcune roccaforti degli jihadisti al soldo di Abu Bkar al-Baghdadi nei pressi della città di Raqqa, considerata la capitale del califfato. Si tratta in particolare di campi di addestramento, depositi di armi e munizioni, centri logistici per il rifornimento delle milizie, e altri obiettivi sensibili.
La conferma sembra arrivare proprio dagli abitanti della città, che via Twitter riferiscono di numerose esplosioni e di continui sorvoli di aerei da guerra. «Siamo pronti a colpire ogni obiettivo dell’Isil che possa indebolire la capacità offensiva dello Stato islamico», ha dichiarato il generale Martin Dempsey, comandante degli Stati maggiori americani.
«Le forze militari Usa e delle Nazioni partner stanno conducendo azioni militari contro terroristi dell’Isil in Siria», ha reso noto il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby, aggiungendo che «poiché le operazioni sono in corso non siamo al momento in posizione di fornire altri dettagli».
E’ la prima volta dall’inizio del conflitto in Siria che si da corso in maniera ufficiale a una operazione da parte di forze straniere nel territorio del Paese. L’avanzata dello Stato islamico ha spinto gli Usa a dare impulso a una coalizione più ampia possibile per far fronte all’emergenza causata dagli jihadisti del califfo. L’intervento, a forte matrice araba, voluto dall’amministrazione americana per evitare «accuse di attacchi all’Islam», si affianca agli oltre 190 raid già compiti dalle forze aeree Usa, e più di recente francesi, su obiettivi dello Stato islamico in Iraq.
il bambino decapita la bambola come foley da twitter di un gruppo vicino a isis
E arriva in coincidenza dei lavori della 69 esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel corso della quale il presidente Obama si è fatto promotore di una bozza di risoluzione che auspica sia approvata dal Consiglio di sicurezza da lui presieduto domani a New York. L’obiettivo principe è coinvolgere i Paesi membri a fermare i flussi di jihadisti stranieri che vanno ad arruolarsi tra le milizie del califfato.
Una minaccia quello dello Stato islamico divenuta di giorno in giorno sempre più globale con la minaccia, paventata dagli stessi jihadisti, di colpire obiettivi di ogni genere in Europa e in Usa, e che allarga i suoi proseliti tra le altre nazioni a rischio destabilizzazione in Africa e Asia.
2. RAID USA IN SIRIA, COLPITA LA ROCCAFORTE DELL’ISIS
I testimoni parlano di “violente esplosioni” e “cielo rosso di fuoco” soprattutto nell’area del palazzo del governatore e dell’ex base della 93ma brigata siriana.
Maurizio Molinari per "La Stampa"
Attacco americano alle basi di Isis in Siria. Quando in Italia erano le 2,30 di questa notte il Pentagono ha iniziato a bersagliare le basi dello Stato Islamico di Abu Bakr al-Baghdadi con il sostegno di cinque Paesi arabi ma di nessun occidentale. Fonti militari americane a Washington hanno spiegato che, sulla base degli ordini dati dal presidente Barack Obama due settimane fa, il Pentagono ha impegnato aerei, droni e missili Towhawk.
Le prime ondate di attacchi hanno investito Raqqa, la roccaforte di Isis, e si sono protratte per 90 minuti. Gli attacchi sono ancora in corso e vedono impegnati anche aerei di Giordania, Arabia Saudita, Bahrein, Emirati e Qatar in forza degli impegni sottoscritti la scorsa settimana al summit di Gedda per “fare di tutto al fine di fermare Isis”.
Assenti invece, per ora, i partner occidentali della coalizione, anche quelli come Francia e Gran Bretagna che invece partecipano agli attacchi contro Isis in Iraq. Testimonianze locali a Raqqa, raccolte da Ap, parlano di “violente esplosioni” e “cielo rosso di fuoco” soprattutto nell’area del palazzo del governatore e dell’ex base della 93ma brigata siriana. L’agenzia siriana “Sana” afferma che ieri gli Stati Uniti avevano preavvertito il regime di Damasco dell’attacco contro Raqqa, informando l’ambasciatore di Assad alle Nazioni Unite.
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