ALZI LA MANO CHI S’È ACCORTO CHE LA POLTRONA DI MINISTRO PER GLI AFFARI REGIONALI E’ VUOTA DA UN MESE - MARIA CARMELA LANZETTA SI È DIMESSA IL 30 GENNAIO: RENZI TIENE L’INTERIM O HA CAPITO CHE È UN DICASTERO INUTILE?

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Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”

 

MARIA CARMELLA LANZETTA FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE MARIA CARMELLA LANZETTA FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE

Sul sito del governo italiano c’è scritto: «Il ministro per gli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta, si è dimessa il 30 gennaio 2015». Due giorni dopo, ospite di Bruno Vespa, il premier Matteo Renzi disse: «Dovremo sostituirla nella squadra di governo: una è uscita, una entra».

 

Come sempre sicuro, veloce, pragmatico. Poi, va bene: sostituire un ministro richiede forse una riflessione in più, qualche comprensibile equilibrismo diplomatico all’interno della maggioranza. Però siamo ormai all’8 marzo e, a questo punto, un paio di sospettucci paiono legittimi: Renzi ha deciso che, per ora, è preferibile mantenere nella sua stanza di Palazzo Chigi anche le competenze di quel ministero? Oppure quello, così com’è strutturato adesso, è un ministero abbastanza inutile?

MARIA CARMELA LANZETTAMARIA CARMELA LANZETTA

 

Non s’è mai capito bene perché la Lanzetta lasciò: la voce è che Renzi e il sottosegretario Luca Lotti avrebbero convinto il governatore della Calabria, Mario Oliverio, a offrirle un assessorato, così da liberare un posto a Palazzo Chigi. Lei, ex sindaca di Monasterace (Locride), ex speranza dell’antimafia calabrese, una farmacista mite ma astuta, intuì subito che le conveniva togliere le tende: e così si dimise, prima accettando e poi rifiutando l’incarico in Regione. Seguirono polemiche: comunque, a quel punto, era e restava fuori da Palazzo Chigi.

 

RENZI 
LOTTI
RENZI LOTTI

Anche se, praticamente, tecnicamente, nessuno se ne è mai accorto. Perché per un anno è stato un ministro invisibile. Zero provvedimenti, zero interviste. Un paio di ex colleghe ministre, generosamente, testimoniano: «Arrivava puntuale in Cdm, era gentile e diceva sempre sì».

 

Debole lei o esile la forza politica ed economica del suo dicastero? Difficile trovare risposte. Allora, poiché a pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina (cit. Giulio Andreotti), è possibile che Renzi, in vista di un bel rimpastone, abbia semplicemente stabilito che è meglio continuare a tenersi libera una poltrona da riassegnare.