“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
(ANSA) - Pubblico mea culpa in tv di lord Peter Mandelson, ex ministro laburista e ambasciatore britannico entrante negli Usa su nomina del governo di Keir Starmer, che in un'intervista ha fatto ammenda per le pesanti critiche rivolte in anni passati a Donald Trump durante il suo primo mandato presidenziale.
Critiche "malaccorte e sbagliate", si è autoflagellato il 71enne Mandelson, ex eminenza grigia del New Labour di Tony Blair non nuovo a scandali, giravolte e frequentazioni controverse come quelle con il defunto faccendiere-pedofilo Jeffrey Epstein.
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In veste di ambasciatore designato - scelto da Starmer come successore di una stimata diplomatica di carriera, raro caso di un capo missione di nomina politica per il Regno Unito a Washington - l'ex ministro ed ex commissario europeo aveva già ritrattato i giudizi del passato su Trump nelle scorse settimane.
Nell'intervista data ora a Fox News, canale filo-trumpiano d'oltre oceano, e ripresa dalla Bbc, è andato tuttavia più in là. Cospargendosi di fatto il capo di cenere per aver preso di mira ripetutamente The Donald cinque-sei anni fa: fino a bollarlo come "un bullo" sul piano personale e come un leader "sconsiderato" e "un pericolo per il mondo" su quello politico.
Parole di cui lord Mandelson si mostra pentito, sostenendo che "il presidente Trump si è conquistato un rinnovato rispetto" e dicendosi fiducioso di poterne ottenere il necessario placet per il riconoscimento delle credenziali.
Una fiducia corroborata dalle recenti parole amichevoli rivolte dal leader repubblicano della Casa Bianca a Starmer, malgrado le accuse d'interferenza pro Dem rivolte al Labour britannico dal suo staff durante la campagna presidenziale Usa di fine 2024 e malgrado i persistenti durissimi attacchi al primo ministro laburista di Elon Musk.
peter mandelson jeffrey epstein
Ma tutta da consolidare, tenuto conto che lo stesso neo-ambasciatore era stato additato al momento della designazione da Chris LaCivita, già guru elettorale di Trump, alla stregua di "un imbecille assoluto" da rispedire "a casa sua".
donald trump firma i primi ordini esecutivi alla capitol one arena di washington foto lapresse 613donald trump firma i primi ordini esecutivi alla capitol one arena di washington foto lapresse 68
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