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AUTOSTRADE RIUSCIRÀ A SFUGGIRE ALLE CAUSE PER IL PONTE MORANDI? ''C'ERA UN DIFETTO DI COSTRUZIONE'' - LA SOCIETÀ MANDA UNA LETTERA AL GOVERNO E PROVA AD ALLONTANARE IL CONTENZIOSO MILIARDARIO CHE STA BLOCCANDO LA VENDITA - TOTO, GAVIO E DOGLIANI HANNO MANIFESTATO INTERESSE, PURE SENZA MANLEVA: PER LORO CI SONO GROSSE SINERGIE, E PARTECIPEREBBERO VOLENTIERI ALLO SPEZZATINO. DE MICHELI È D'ACCORDO MA PATUANELLI VUOLE CHE CDP SI PRENDA TUTTA LA QUOTA DEI BENETTON E POI LA METTA SUL MERCATO IN UN SECONDO MOMENTO
DAGONOTA - Atlantia ha ricevuto le manifestazioni d'interesse dei grandi e medi gruppi autostradali italiani: Gavio, Toto, Dogliani. Anziché vendere a Cdp, che pretende la manleva sulle cause civili legate al crollo del Ponte Morandi, potrebbe scegliere i rivali, che ovviamente possono godere di economie di scala e sinergie ben più importanti di un fondo di investimento o della Cassa depositi e prestiti, che al suo interno non ha il know-how per gestire un gigante simile.
le carcasse delle auto sotto il ponte morandi
Peraltro questi soggetti, pur di accaparrarsi la gallina dalle uova d'oro che ha garantito ai Benetton dividendi miliardari per 20 anni, sarebbero pronti a rinunciare anche allo scudo legale, e a rischiarsela. Il che fa capire quanto ancora valgano le quote.
L'Antitrust ha già fatto capire che Aspi andrebbe spezzettata tra questi gruppi, per non creare squilibri di mercato. L'alternativa in campo è che Cdp si prenda tutta la quota e poi si occupi di metterla sul mercato a fine pandemia, quando i caselli torneranno a ingolfarsi e il cash a scorrere nelle casse.
Nel governo ovviamente c'è scontro sul punto con la ministra De Micheli che propende per la soluzione spezzatino e il ministro Patuanelli che invece vuole la soluzione Cassa.
LETTERA DI ASPI AL GOVERNO "NEL PONTE MORANDI UN DIFETTO DI COSTRUZIONE"
Teodoro Chiarelli per “la Stampa”
Un grave difetto di costruzione nel ponte Morandi. Lo sostiene Autostrade per l'Italia in una clamorosa lettera inviata nei giorni scorsi al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e all'Anas e che è stata acquisita dalla Procura di Genova. Una vera e propria bomba che arriva alla vigilia del secondo incidente probatorio sul crollo del viadotto sul Polcevera che ha determinato la morte di 43 persone il 14 agosto del 2018.
Sono in corso infatti i confronti di tipo tecnico fra i periti delle parti e del Gip proprio per determinare la causa del crollo in maniera condivisa da tutti. Così come è in corso anche il confronto fra i periti per individuare la causa scatenante del crollo, il cosiddetto «attivatore», posto che secondo Aspi sarebbe da escludere un cedimento strutturale del ponte. La prima udienza presso il tribunale di Genova è convocata il 4 dicembre.
Secondo quanto ricostruito da La Stampa, Aspi ha scritto al Mit in merito ad alcune evidenze sulla causa del crollo del Ponte Morandi che sarebbero emerse a seguito di analisi scientifiche condotte da diversi docenti universitari, nel corso degli ultimi due anni, per conto della società controllata da Atlantia, gruppo Benetton. In particolare, i periti avrebbero individuato un grave difetto nella costruzione del viadotto (il Ponte Morandi fu costruito da Condotte d'Acqua, tra il 1963 e il 1967, per conto dell'Anas dopo un bando di gara di appalto-concorso).
roberto tomasi autostrade per l'italia
Si tratterebbe di un grave difetto di una parte della struttura rimasto finora occulto e non diagnosticabile neppure dalle migliori tecnologie di monitoraggio presenti sul mercato. Il vizio sarebbe localizzato in un punto del viadotto ritenuto fondamentale per capire e definire le cause del crollo. Contestualmente Aspi ha inviato una lettera all'Anas informandola del presunto difetto occulto di costruzione riscontrato: questo al fine di interrompere da ogni punto di vista i termini di prescrizione per eventuali richieste risarcitorie.
Anas, infatti, è il committente della costruzione del Ponte Morandi e l'ente che, successivamente, l'ha affidato alla concessionaria autostradale. E' evidente che per Aspi questa scoperta, che giunge dopo due anni di analisi e verifiche tecniche, potrebbe avere effetti rilevanti sulla sua vicenda giudiziaria e sul tema della revoca minacciata dal governo: una misura che secondo la società controllata da Atlantia avrebbe conseguenze devastanti per la stessa sopravvivenza del gruppo. Il premier Giuseppe Conte il 30 settembre ha dato 10 giorni di tempo al gruppo che fa capo ai Benetton per accettare le condizioni del governo. Ormai ci siamo. Intanto Atlantia ha raccolto 13 manifestazioni di interesse di società interessate a subentrare in Aspi sulla base del percorso «dual track».
riccardo toto 2
AUTOSTRADE GRUPPO SIAS GAVIO
Giuseppe Conte Fabrizio Palermo
Beniamino Gavio
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