FLASH! - LA DISCESA IN CAMPO DEL PARTITO DI VANNACCI E' UNA PESSIMA NOTIZIA NON SOLO PER SALVINI,…
Leonardo Martinelli per “la Stampa”
Appena un anno fa nessuno si sarebbe immaginato questo "come back". Ma quante volte è stata data per spacciata Marine Le Pen? Per poi rispuntare inesorabilmente fuori. Nelle ultime settimane la zarina dell' estrema destra ha accelerato il suo processo di normalizzazione, a poco più di un anno dalle elezioni presidenziali, per le quali proporrà un progetto «ragionevole», perché vuole «rassicurare i francesi che hanno ascoltato troppe cose false e caricaturali su di me».
marine marion e marie caroline le pen
Lo ha spiegato giovedì sera su Bfmtv, rispondendo per due ore ai giornalisti. Anche il volume sonoro, quando parla, si è abbassato. Lei è calma, sorride. Certo, non siamo ancora alla perfezione. S' ingarbuglia con le cifre (su Bfmtv ne ha sciorinate meno del solito, proprio per non rischiare). E la gaffe è sempre in agguato. «Non ho paura degli stranieri», ha asserito. E per dimostrarlo ha ricordato che il suo partito, il Rassemblement National, arriva sempre in testa alle elezioni nelle Antille francesi, come se, per il fatto di avere la pelle scura, lì fossero stranieri.
susanna ceccardi marine le pen
Detto questo, Le Pen persevera sulla strada dello sdoganamento, secondo un piano concepito subito dopo la sconfitta alle presidenziali del 2017 (in particolare dal cognato Philippe Olivier, da allora il suo guru). E così nell' anno passato ha criticato la politica di Emmanuel Macron sul Covid e i vaccini (non era difficile), ma senza esagerare e mai sposando le posizioni no vax (molto diffuse tra i suoi elettori). L' obiettivo è sedurre l' elettorato di una destra più moderata.
Come? Un tempo per lei il debito pubblico non andava rimborsato. Oggi, invece, dice che sì e «quello è un aspetto morale essenziale». Un tempo diceva che il trattato di Schengen andava «sospeso immediatamente». Oggi, invece, ritiene che vada fatto solo per gli stranieri che risiedono nei Paesi che vi aderiscono. Sta diventando quasi europeista. Da quando Matteo Salvini sostiene il governo di Mario Draghi, non è voluta intervenire sull' argomento. Ma, vista la nuova Marine che si profila, è possibile che approvi. I due (che si piacciono così tanto) hanno concordato questa recente svolta?
MATTEO SALVINI CON MARINE LE PEN A PARIGI
Su Bfmtv, due giorni fa, è arrivata a invocare, nel caso diventasse presidente, un governo di «unità nazionale», aperto anche a Marion Maréchal, la nipote dissidente, favorevole all'«unità delle destre». La Le Pen ha fatto delle ipotesi sui possibili ministri. E pure lì, le opzioni vogliono rassicurare. Alla Giustizia andrebbe Jean-Paul Garraud, ex magistrato, già deputato dei Repubblicani, il partito della destra classica, che si è accodato a Marine. All' Ambiente, invece, Hervé Juvin, teorico di un' ecologia «localista», un tempo consigliere del centrista Raymond Barre.
Ma funziona questa strategia? Sembra di sì. Secondo l' ultima inchiesta dell' istituto di sondaggi Eliabe, il 48% dei francesi ritiene che sarà lei a vincere le presidenziali.
Intanto le proiezioni sul ballottaggio per l' Eliseo indicano una battaglia tra Le Pen e Macron, come nel 2017, ma con uno scarto tra i due molto risicato. Ovviamente è ancora troppo presto. Ma una cosa è certa: il macronismo non è l' unica opzione che attende la Francia nel 2022. Le Pen resta sempre in agguato.
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