DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
Rolla Scolari per la Stampa
È stato il ministro degli Esteri maltese nelle scorse ore a rivelare che i libici del governo di Fayez al-Sarraj a Tripoli non sarebbero orientati ad accettare un accordo con l' Italia sull' immigrazione. George Vella ha anche messo in guardia dal rischio di guerra civile in Libia.
Malta è in questo momento presidente di turno dell' Unione europea, ma quando si parla di Libia spesso la piccola isola mediterranea è sempre più protagonista. Certo, soltanto 355 chilometri la separano da Tripoli, e anche durante gli anni della dittatura di Muammar Gheddafi i rapporti con i vicini erano frequenti.
Da quando però il 21 febbraio 2011, pochi giorni dopo l' inizio della rivoluzione, due caccia libici hanno rifiutato un ordine diretto di sparare sui manifestanti a Bengasi, rifugiandosi a La Valletta, Malta è diventata per la divisa Libia un ponte verso l' Europa: prima via di fuga di centinaia di lavoratori stranieri evacuati durante i combattimenti, poi scalo e luogo di incontro.
Oggi, l' isola è un crocevia: politici, funzionari, diplomatici dei diversi schieramenti libici, Est o Ovest, fanno tappa nel Paese, in cui si trovano uffici della Banca centrale libica, della Compagnia petrolifera nazionale, della Lia, il fondo di investimento. A dicembre 2015 e poi a novembre 2016 nella capitale si sono incontrati le parti libiche e membri della comunità internazionale per tentare un negoziato di cui il governo maltese prova a farsi mediatore.
MALTA DIROTTAMENTO AEREO LIBICO
Il governo maltese si è trovato a gestire sul suo suolo anche vere e proprie emergenze legate al conflitto, come quando poche settimane fa un volo interno libico tra Sabah, nel Sud, e Tripoli è stato dirottato su La Valletta da uomini che hanno dichiarato, una volta arrestati, di sostenere l' ex rais Gheddafi. E Malta è stata anche teatro del mistero sui cinque francesi morti nello schianto di un velivolo, proprio lì, su un' isola che sta diventando sempre più luogo passaggio per i poteri interessati alle sorti della Libia. Agenti di Frontex, della dogana, era stato scritto a proposito della loro identità. I giornali francesi avevano poi rivelato che tra loro c' erano membri del servizio tecnico dell' intelligence.
Malta è «retrovia per tutte le operazioni libiche», uno scalo per il «rifornimento» di aerei di sorveglianza, è come «la Casablanca degli anni 40», aveva scritto il quotidiano francese «Libération», con riferimento alle attività internazionali nella città marocchina durante la Seconda guerra mondiale. E ad aprile, tre uomini dei mukhabarat libici, i servizi segreti dell' era di Gheddafi, avevano scelto Malta per incontrare un giornalista del sito Usa BuzzFeed e raccontargli del loro «ritorno».
L' isola è anche un luogo di incontro per uomini d' affari europei interessati a essere in prima fila quando i conflitti lasceranno posto alla ricostruzione, come dimostrano frequenti conferenze sponsorizzate dalle istituzioni maltesi: a settembre il Germany-Malta-Libya Business Encounter, e poi il Mediterranean Business Network Forum 2016 incentrato sulla «future opportunità di business in Libia», dove la delegazione più numerosa era formata da britannici.
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