NON È MAI UNA BUONA NOTIZIA QUANDO BERLINO SI RIARMA - BARBARA CARFAGNA: "QUESTA SETTIMANA LA GERMANIA, CHE SI AVVIA DI FATTO A DIVENTARE HUB MILITARE EUROPEO, SCHIERERÀ UFFICIALMENTE IL SISTEMA DI DIFESA ARROW 3 FORNITO DA ISRAELE PER CONTRASTARE LE MINACCE DEI MISSILI BALISTICI A LUNGO RAGGIO. CON QUESTO ACCORDO DA 3,6 MILIARDI DI DOLLARI, L' ARROW 3 VERRÀ IMPIEGATO PER LA PRIMA VOLTA AL DI FUORI DELLO STATO EBRAICO" - ECCO COME FUNZIONA L'ARMA...

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Estratto dell'articolo di Fortunato Mario De Feliec per https://www.geopop.it/

 

sistema antimissilistico arrow israele 3

Mentre i combattimenti tra Hamas e Israele continuano incessantemente, Tel Aviv si difende dai missili tramite sistemi tecnologicamente avanzatissimi. Dopo aver analizzato Iron Dome, è la volta di Arrow 3. Questo sistema antimissile intercettore è l’ultima delle linee di difesa antimissile israeliane. Lo abbiamo “conosciuto” il 31 ottobre 2023 quando le autorità dell’IDF (Israeli Defence Force) lo hanno impiegato per neturalizzare un attacco diretto contro lo Stato Ebraico lanciato dal Mar Rosso, probabilmente a seguito dell'azione degli Houti Yemeniti, intenti ad agire a supporto di Hamas.

 

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Questo sistema è destinato a far parlare di sé anche in Europa, non solo per i costi elevati, ma anche perché recentemente, dopo aver ottenuto il nulla osta da parte di Israele e degli Stati Uniti, anche la Germania ha acquistato il sistema Arrow 3 per una cifra di circa 4 miliardi di dollari. La speranza è che questo importante acquisto possa essere destinato ad essere soltanto un costoso deterrente contro ogni forma di minaccia dal cielo.

 

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Arrow 3 appartiene alla categoria degli intercettori AWS (Arrow Weapon Sistems). È stato sviluppato dallo IAI (Isereli Aerospace Industries) e dalla statunitense BOEING e rappresenta l’evoluzione di un precedente analogo sistema di difesa missilistico: l’Arrow 2. Arrow 3 rappresenterebbe, secondo le autorità israeliane, il top di gamma dei sistemi di difesa aerea, l'ultima più avanzata linea di difesa antimissile israeliana: il suo scopo è quello di intercettare e distruggere, già da distanze elevatissime, ogni minaccia. Si comporta quindi come una sorta di "ombrello" a protezione del territorio sul quale è dislocato.

 

Il sistema Arrow è costituito da 2 componenti fondamentali: un radar e un sistema missilistico.

 

Il radar

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Rappresenta l'occhio del sistema, indispensabile per intercettare le diverse minacce, siano esse velivoli o missili. Questi radar operano ad una frequenza compresa tra 1 e 2 Ghz, ossia nella cosiddetta Banda L. Grazie alla sua precisione e alle spinte capacità tecnologiche, il radar impiegato da Arrow 3 riesce a pattugliare e discriminare un bersaglio fino alla distanza di 1000km.  In questo modo Arrow 3 è efficace anche contro i cosiddetti missili tattici balistici (MTB), in grado di trasportare varie tipologie di “teste in guerra”. Queste non sono altro che le diverse tipologie di testate installate sui missili: possono contenere diversi tipi di esplosivo. Tra questi, perciò, sono incluse le più temute cariche CBRN – ossia armate con agenti chimici, biologici, radiologici o nucleari: la loro pericolosità è scaturita dall'essere letali anche ad elevate distanze e per periodi di tempo prolungati. Per questo vengono solitamente  annoverate tra le armi di distruzione di massa.

 

Questi sono il braccio arato del sistema: possono colpire bersagli situati ad oltre 100km di quota, volando ad una velocità oltre 5 volte quella del suono (Mach 5) . Per questo motivo, il sistema è definito esoatmosferico: i missili Arrow 3 sono in grado di colpire al di sopra del limite dell'atmosfera, praticamente nello spazio. Questa loro caratteristica, risulta molto importante proprio contro le tanto temute armi CBRN poiché, andando ad intercettarle e a distruggerle a quote così elevate, ne riducono fortemente l'effetto nocivo che, altrimenti, avrebbero se esplodessero a terra.

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I missili sono contenuti all'interno di lanciatori in grado di essere movimentati e quindi installati in vari punti del territorio, incluse piattaforme navali.

 

Per poter volare a quelle velocità e a quelle quote elevate, i missili sono costituiti da due “propulsori”,  detti stadi:

 

il primo stadio ha il compito di far alzare in volo il missile verso la minaccia;

il secondo stadio entra in gioco nell’ultima parte della traiettoria, quando cioè il missile dovrà essere guidato (tramite un insieme di sensori) per andare a colpire e quindi esplodere sul bersaglio designato.

 

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I sistemi intercettori stanno manifestando la loro efficacia nel corso del conflitto in atto poiché sono in grado di neutralizzare, con largo anticipo, precisione e con tempi di reazione minimi, le minacce missilistiche provenienti da qualunque direzione. In tal modo vengono limitati i possibili danni a cose o persone: si salvano vite umane. Sistemi, come Iron Dome o il più avanzato Arrow 3 hanno quindi un compito molto importante: svolgono la funzione di un vero e proprio scudo contro ogni forma di minaccia proveniente dal cielo.