L’IPOCRISIA ANTI-GRILLINA - SE BEPPEMAO RISCRIVE LEVI TUTTI SI INDIGNANO, SE I PENTASTELLATI VENGONO PER MESI DEFINITI NAZISTI, FASCISTI, TEPPISTI, POTENZIALI STUPRATORI È TUTTO OK – CRITICHE ANCHE DAL “FATTO”

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1. GRILLO RISCRIVE LEVI CONTRO "IL SISTEMA" L'IRA DEGLI EBREI E LUI: "ONORO LO SCRITTORE, TRAVISATO IL MIO POST"
Francesca Schianchi per ‘La Stampa'

La situazione politica attuale come la tragedia dell'Olocausto. A osare l'ardito paragone, suscitando l'indignazione della comunità ebraica e la riprovazione degli altri partiti, ma anche la critica di un deputato del suo Movimento, è stato ieri Beppe Grillo.

Sul blog, accanto a una foto inconfondibile del cancello di Auschwitz, ritoccata però nella scritta (anziché «arbeit macht frei», si legge «P2 macht frei»), parafrasa il capolavoro di Primo Levi «Se questo è un uomo» facendolo diventare «Se questo è un Paese»: «Considerate se questo è un Paese nato dalle morti di Falcone e Borsellino dalla trattativa Stato mafia schiavo della P2», mantiene la metrica dell'opera originale. Per arrivare ad attaccare il capo dello Stato, quando definisce l'Italia comandata «da un vecchio impaurito delle sue stesse azioni che ignora la Costituzione», e il premier Renzi, «un volgare mentitore assurto a leader da povero buffone di provincia».

Una «infame provocazione» definisce l'iniziativa Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, «un'oscenità sulla quale non è possibile tacere» perché «una profanazione criminale del valore della Memoria e del ricordo di milioni di vittime innocenti». Segue identica indignazione di vari esponenti politici, da Emanuele Fiano del Pd, che ebbe «la famiglia sterminata ad Auschwitz», e invita a smetterla perché «chi si prende gioco di quella tragedia sta idealmente dalla stessa parte di chi la provocò», al suo capogruppo Speranza, dalla Prestigiacomo alla Santanché.

«Non c'è alcuna P2 che aleggia su Palazzo Chigi, è stata una disgrazia per questo Paese», chiarisce il sottosegretario Delrio. Fino al deputato M5S, pur considerato tra i dissidenti, Tommaso Currò che la considera una parafrasi «offensiva» e «che non sta in cielo né in terra»: «Non vedo perché in una campagna elettorale bisogna tirare in ballo questo tema», osa rimproverare il suo leader.

Grillo in serata nel suo show replica: «Primo Levi scrive un libro straordinario, prendo una sua poesia per onorare uno scrittore come lui, uno che dice di non abbassare mai la testa e cosa succede? Si prendono questa roba per depistare l'attenzione dal contenuto».

2. QUEL POST È UN AUTOGOL
Antonio Padellaro per ‘Il fatto Quotidiano'


Mentre stando ai sondaggi il M5S cresce nei consensi, unica opposizione in Parlamento e nel paese, Beppe Grillo mette in Rete un post di pessimo gusto nei confronti della memoria della Shoah che la comunità ebraica ha giudicato una "infame provocazione". Non è il primo autogol dell'ex comico, era già successo con il demenziale video contro la Boldrini che scatenò i peggiori istinti del web. Fu ritirato, ci furono delle scuse che questa volta non ci saranno perché evidentemente l'autore intende difendere sia la riscrittura di Primo Levi sia l'indifendibile taroccamento della foto del cancello di Auschwitz.

Per i tanti nemici del Movimento, un vero invito a nozze: "Fascisti" e "nazisti" sono gli epiteti più teneri scagliati contro i grillini. Forse però il commento più sincero è di quegli esponenti pd convinti che le malefatte di Grillo "saranno punite nelle urne". Del resto, siamo in piena campagna elettorale per le Europee e la propaganda si nutre avidamente degli errori degli avversari.

Resta il mistero di tanto autolesionismo. Nel giorno in cui Renzi mostra il fianco con alcune nomine molto discutibili al vertice degli enti e piegandosi a un nuovo incontro con il pregiudicato Berlusconi, il leader dell'opposizione sbaglia tutto. Assurdo.

 

BEPPEGRILLO PRIMO LEVIRENZO GATTEGNA RENZI E DELRIOIngresso ad Auschwitz jpegGRILLO P MACHT FREI Antonio Padellaro