FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
1- MONTANELLI E ALMIRANTE
Pietrangelo Buttafuoco per "Il Foglio"
A proposito di estetica e di destra, il Giornale - qualche giorno fa - ha pubblicato una bella fotografia di Giorgio Almirante e Indro Montanelli, colti insieme, in un'istantanea dove l'eleganza e il vigore dei due era come un lungo racconto fatto di pudore e distanza. Vestivano bene e avevano un bel passo.
A volte si ritrovavano per fare una passeggiata - a Roma o a Milano - e non restavano mai chiusi in una stanza. Godevano, infatti, nello stare all'aperto. E camminavano, attraversavano i luoghi e solo una volta Montanelli se ne restò fermo incontrando Almirante. Fu nel giorno del funerale di quest'ultimo, a piazza Navona.
Montanelli aspettò l'uscita della bara osservando la folla dal terrazzo della sua casa romana. Vide venire fuori i labari, quindi il feretro e da lì, da quella altezza, dopo aver fatto il saluto più consono alla situazione, a tacchi uniti, masticò tra sé una smorfia di malinconia: "Svelto è il passo".
2- BERLUSCONI: IL TRENO Ã COMODISSIMO!
Sebastiano Messina per "la Repubblica"
L'annuncio ufficiale l'ha dato su Twitter Daniela Santanché, l'eminenza grigioperla di Arcore: «à cominciato il cambiamento! Berlusconi in viaggio in treno tra la gente!». In effetti, per uno come lui, che va per mare sul «Morning Glory», superyacht bialbero da 48 metri con caminetto, e quando deve volare può scegliere tra un Airbus A319 di 33 metri, un Gulfstream V a otto posti con 12 mila chilometri di autonomia ("la Rolls Royce dei cieli"), due jet Hawker 800 Xp che volano a 750 chilometri l'ora e un elicottero Agusta Westland Aw139 attrezzato per il volo notturno, prendere il Frecciarossa dei comuni mortali dev'essere stato un evento epocale.
«Il treno è comodissimo», ci ha rivelato, dopo l'esperimento democratico. Il «cambiamento», dunque, consisterebbe nel prendere il treno. Quando lo vedremo sul tram, vorrà dire che è cominciata la rivoluzione.
3- 65 MILIONI A CHI SI SPOSA MIA FIGLIA LESBICA
Giampaolo Visetti per "la Repubblica"
La figlia si chiama Gigi. Il padre Cecil. Lui è uno degli immobiliaristi più ricchi di Hong Kong. Grattacieli. Lei ha 33 anni e non ha mai conosciuto un uomo. Lui ha passato i 76 e assicura di avere avuto oltre 10 mila donne. Gigi è coniugata. Cecil celibe. Hanno due problemi. La ragazza, il 4 aprile, è volata a Parigi per sposare Sean Eav, da sette anni sua fidanzata fissa. Sono lesbiche, ma nell'ex colonia britannica le unioni omosessuali non vengono riconosciute. Il problema del padre è che no, pretende che la figlia sposi un maschio.
Lui ha trovato una soluzione: offrire un premio di 65 milioni di dollari all'uomo capace di far dire a Gigi un'altra volta sì. Non è un obbligo: un tentativo. Possibile solo ad Hong Kong: nel resto del mondo la figlia risulta sposata. «Non importa - assicura Cecil - se chi si fa avanti è ricco o è povero. Basta che abbia talento e sia buon cuore». Descrive Gigi così: «Molto buona e bella, dedita ai genitori e al volontariato». Lei tace, ma i maschi dell'Asia sono già in coda. Non è per i soldi, occorre dirlo? à che in Cina mancano femmine. Inconvenienti dell'obbligo di figlio unico. Un buon partito è sempre un buon partito: e qui Mao non c'entra.
SALUTI ROMANI A GIORGIO ALMIRANTE ALMIRANTE E MONTANELLI BERLUSCONI ALLA STAZIONE SCENDE DAL FRECCIAROSSA BERLUSCONI E LA BADANTE MARIAROSARIA ROSSI SCENDONO DAL TRENO IL JET GULFSTREAM DI BERLUSCONI CECIL E GIGI CHAO jpegCecil Gigi Chao HONG KONG
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