
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
Ernesto Menicucci per il “Corriere della Sera-Roma”
«Con Marchini ci siamo sentiti al telefono: mi ha detto che io sono Totti e lui è Spalletti...». Guido Bertolaso, «il signor Guido» come lo chiama il senatore Francesco Giro, non ha ancora del tutto abbandonato l’idea del ticket con l’imprenditore. E, ospite di Paola Saluzzi a Sky Tg24 , ribadisce quanto detto nell’intervista al Corriere : «Se troviamo un accordo e se Berlusconi fosse disponibile, io non ho problemi: non sono attaccato alla poltrona».
Sta pensando di ritirarsi? «Dico solo che con Marchini faremmo un team formidabile, lui è appassionato dei problemi di Roma, una persona di grande esperienza che conosce la macchina del Campidoglio. Mi somiglia come curriculum, potrebbe anche essere lui a venire nella mia squadra». Ma, ammette Bertolaso, «il tempo stringe: se c’è possibilità di un accordo bene, altrimenti andiamo avanti». Parole che, di nuovo, hanno messo in agitazione Forza Italia: la vicenda pareva (e forse lo è) chiusa, ma così pare riaprirsi.
BERTOLASO BERLUSCONI MELONI MARCHINI
Secondo Maurizio Gasparri, però, «Bertolaso è confermatissimo» e nell’entourage di Berlusconi dicono che «non ci sono movimenti in corso». Che Bertolaso punti semplicemente a strappare un po’ di voti all’imprenditore civico, che rispetto a lui è più avanti nei sondaggi?
Di certo, in assenza di altre notizie, il «signor Guido» mette a punto la squadra: «Al Bilancio metto Gianfranco Polillo, ex sottosegretario all’Economia del governo Monti». Mentre la lista civica («Roma sei tu») sarebbe quasi pronta: nessun nome «famoso», ma molti professionisti. Capolista? «Ho l’imbarazzo della scelta...».
L’ex Protezione civile conferma di «rinunciare alla prescrizione» sui processi che lo riguardano (G8 e L’Aquila) perché «voglio una sentenza», sogna «una Roma normale», ma insiste: «La città è così mal ridotta che ci vorrebbe un governo di larghe intese per rimetterla in piedi».
Ricorda di nuovo di «aver collaborato con Francesco Rutelli» e che quando presentò la sua squadra alla Protezione civile nel centrodestra storsero il naso «perché uno veniva da Potere Operaio, uno da Lotta Continua». E cosa fece? «Ero pronto a dimettermi. Se volete uno con la tessera di partito non sono io...». Chissà che, alla fine, la storia non si ripeta.
MARCHINI BERTOLASO SPALLETTI TOTTI
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