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Francesco Bonazzi per Dagospia
"Veramente impressionata" e "molto colpita" da Matteo Renzi e dal suo programma di riforme, ma allo stesso modo "assolutamente certa" che l'Italia rispetterà il Patto di Stabilità europeo. Angela Merkel, la cancelliera che solo due anni e mezzo fa diede la botta finale a Silvio Berlusconi, ha accolto il suo erede Matteo Renzi con un'ampia e pubblica apertura di credito.
Un bottone saltato nell'allacciatura del cappotto (alla Gilberto Govi) è stato l'unico, piccolo, incidente di Renzie nel suo vero esordio internazionale. Dopo aver regalato alla cancelliera una maglia del centravanti tedesco della Fiorentina Mario Gomez, il Rottam'attore ha provato a spiegare il "nuovo Rinascimento italiano" a un governo che teme di trovarsi di fronte alla solita banda di Roma. Gente che ti fa tanti sorrisi e assai incline a pacche e battute, ma che poi non mantiene gli impegni e s'indebita che è un piacere.
La Merkel, per quanto emerso finora, ha preso atto che il pacchetto di riforme promesso da Renzie è "molto orientato alla crescita e al recupero di produttività " e questo non ha potuto che farle piacere. Ma non ha fatto sconti - e non ne farà - sul fronte dell'ortodossia di bilancio. Anche perché il nostro debito pubblico è al 133% del Pil e questo è un numero che a Berlino continuano a rinfacciarci.
Del resto, anche nell'incontro della vigilia all'Eliseo, Renzie non ha raccolto solidarietà alcuna su una certa guerra al "rigore" di marca tedesca. "Comunque le regole vanno rispettate", pare gli abbia detto un pur comprensivo Francois Hollande, timoroso che il suo governo possa pagare sui mercati un eventuale asse con gli italiani.
Insomma, sul fronte delle coperture al taglio dell'Irpef, par di capire che Lurch Cottarelli dovrà fare gli straordinari (sette miliardi subito?) e il programma di acquisto degli F35 subirà quantomeno un rallentamento (tre miliardi in meno?)
E il rigore europeo, oggi, è risuonato come un colpo di gong anche per il Cavaliere,voglioso di candidarsi come capolista in tutte le circoscrizioni alle prossime elezioni europee, nonostante la condanna passata in giudicato per frode fiscale.
Un reato che all'estero è ritenuto assai grave, specie per un politico. 
Viviane Reding, commissario alla Giustizia e vicepresidente della Commissione Ue, non ha voluto entrare nel merito di un caso singolo, ma a una domanda su Berlusconi ha risposto con un secco "La normativa europea è molto chiara su questo". Non sa che da noi le leggi, più che farle, le interpretiamo. Al pari della contabilità pubblica.
 RENZI E MERKEL A BERLINO
RENZI E MERKEL A BERLINO RENZI E MERKEL A BERLINO
RENZI E MERKEL A BERLINO BERLUSCONI PIANGE DURANTE IL COMIZIO DOPO LA SUA CONDANNA A ANNI
BERLUSCONI PIANGE DURANTE IL COMIZIO DOPO LA SUA CONDANNA A ANNI  RENZI E MERKEL A BERLINO
RENZI E MERKEL A BERLINO VIVIANNE REDING
VIVIANNE REDING
         
						
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