DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
1. LA GRANDE BUFALA DEI VITALIZI: A PAGARE NON SAREBBERO LE VECCHIE VOLPI DELLA POLITICA, MA GLI OSCURI POLITICI CON POCHI ANNI (O GIORNI) IN PARLAMENTO
DAGONOTA - La questione dei vitalizi si spiega in poche parole, togliendo di mezzo i tanti proclami, bufale e paraculate. Nell'articolo qui sotto si spiega come funzionano i vitalizi, qui proviamo a spiegarvi come funziona la politica. Il Movimento 5 Stelle punta ad abolirli, in qualunque modo, così da avere un successo da sventolare nella prossima campagna elettorale, che potrebbe essere tra un anno ma anche tra sei mesi.
de mita fa 90 anni torta con le figlie
Gli articoli di questi giorni fanno improbabili liste di ''professionisti della politica'', da De Mita a D'Alema, da Bianco a Bertinotti, come se fossero davvero loro le vittime di una eventuale riforma. Ma è falso. I vitalizi nel senso di assegno pensionistico non possono essere aboliti, lo vieta la Costituzione, varie sentenze della Consulta, e qualunque principio di diritto.
Possono essere colpiti i vitalizi concessi senza una reale carriera politica, introducendo anche in via retroattiva il sistema contributivo, con assegni calcolati a seconda dei contributi versati negli anni e non più concessi di diritto a chiunque abbia messo piede in Parlamento.
Sono a rischio dunque certi ex deputati e senatori che hanno passato giusto qualche ora in aula (tra i più famosi, Mario Capanna). Ma i suddetti ''professionisti della politica'' tanto detestati dal popolo grillino potrebbero ricevere pure più di adesso: chi ha passato numerose legislature in Parlamento ha versato una montagna di contributi, e si ritroverebbe con una cifra mensile simile a quella di oggi se non più alta. Pensate davvero che Casini, con le sue dieci legislature, incasserebbe solo 5mila euro (più o meno quanto ricevono oggi i parlamentari più anziani)?
A essere fregati, forse anche giustamente, sarebbero dunque centinaia di oscuri ex politici spariti da anni dalle scene, che non a caso si sono organizzati in un'associazione, disposta a offrire al massimo un contributo di solidarietà, essendo l'abolizione tout court a rischio di bocciatura da parte della Corte Costituzionale. Che, ricordiamolo, è quell'eccellentissimo organo supremo che nomina presidente i propri membri che stanno per andare in pensione, così da fargli godere il massimo del vitalizio e dei benefit. Proprio i soggetti giusti per una campagna anticasta...
2. VITALIZI: DA DE MITA ALLE VEDOVE, RISCHI PER 2.600
Giovanni Innamorati per l'Ansa
Da vecchi leoni della Dc, come Ciriaco De Mita o Gerardo Bianco, ad ex presidenti della Camera della Seconda Repubblica, come Gianfranco Fini, Fausto Bertinotti o Irene Pivetti, passando per Massimo D'Alema e alcune centinaia di ex deputati, senza dimenticare le vedove di ex parlamentari. Ammonta a circa 2.600 il numero di ex che percepiscono i vitalizi, presi di mira da M5s, dopo la loro abrogazione nel 2012 per i depurati in carica.
Il vitalizio, introdotto negli Anni Ottanta, consisteva in un assegno che il parlamentare incassava a vita una volta tornato alla vita civile.
Nel 2012 la riforma ha trasformato il vitalizio in una pensione, dunque percepita al compimento del 65esimo anno di età, quindi calcolata con metodo contributivo (pro rata). Analogamente a quanto avvenne con la riforma Dini delle normali pensioni nel 1995, il pregresso venne fatto salvo, sulla base di alcune sentenze della Corte Costituzionale per le quali i diritti acquisiti sono intangibili. Il che significa che gli assegni degli ex parlamentari non sono stati toccati e che la parte della futura pensione dei parlamentari in carica maturata fino al 2012, viene calcolata col vecchio metodo.
Il piano di M5s è trasformare in pensioni calcolate con metodo contributivo sia i vitalizi degli ex parlamentari, sia la parte maturata fino al 2012 dai parlamentari attualmente in carica. Il che comporterebbe un taglio agli assegni con un risparmio per le casse di Camera e Senato.
Sulle barricate gli ex parlamentari che hanno una Associazione che ne raccoglie 1.500, oggi guidati da Antonello Falomi che mette in guardia: "noi siamo pronti a contribuire ai risparmi, ma l'unico modo che rispetti le sentenze della Consulta è un contributo di solidarietà". "Il vero pericolo - aggiunge Falomi - è introdurre un pericoloso precedente nel sistema per il ricalcolo delle pensioni degli italiani, come chiede il Fmi. Non a caso Cottarelli è considerato dai M5s a loro vicino". Senza contare "le numerose vedove di ex parlamentari che hanno in quell'assegno l'unico mezzo di sostentamento".
Essendo stati introdotti da una delibera degli uffici di presidenza di Camera e Senato, i vitalizi possono essere modificati da una analogo atto, senza bisogno di una legge. E a M5s, che ha fatto man bassa di cariche negli uffici di presidenza delle due Camere, manca solo un voto per avere la maggioranza e portare a termine il loro piano.
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