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Sil.Bar. per Il Messaggero
In vista dell'udienza Mediaset del 30 luglio, che deciderà le sorti giudiziarie (e politiche) di Silvio Berlusconi, la Corte di Cassazione si prepara ad accogliere centinaia di giornalisti, italiani e stranieri. E per gestire al meglio l'afflusso, oggi si terrà al "Palazzaccio" una riunione tecnica sulle modalità di accesso e per scegliere l'aula più spaziosa.
Nel frattempo, in ambienti della Cassazione si ragiona anche sui tempi della sentenza. E c'e' chi, tra gli "ermellini", non esclude la possibilità di uno stralcio della posizione dell'ex presidente del Consiglio rispetto a quella degli altri tre coimputati. Ciò potrebbe accadere nel caso in cui i legali di uno di questi ultimi (Frank Agrama, Gabriella Galetto e Daniele Lorenzano) chiedessero un rinvio in apertura d'udienza.
Berlusconi, invece, non sarebbe intenzionato ad sollecitare un rinvio ad altra data. Per due motivi: se la richiesta venisse accolta dal collegio presieduto da Antonio Esposito, la nuova udienza si terrebbe sempre durante il periodo feriale; in secondo luogo, restare sulla graticola fino a settembre, o al massimo metà ottobre, equivarrebbe a un logoramento politico. La sentenza della Corte, che dovrà confermare o meno la condanna in appello del Cavaliere a 4 anni di carcere e 5 di intenzione dai pubblici uffici, potrebbe arrivare la sera del 30 oppure il giorno successivo. Tutto dipenderà dalla lunghezza degli interventi.
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