DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
Andrea Arzilli per il Corriere della Sera
Il risultato delle pressioni politiche è un altro «ricollocamento» dopo il discusso passaggio da vice capo di gabinetto a capo del Personale: Raffaele Marra, fedelissimo di Virginia Raggi ma indigesto sia ai vertici sia ai consiglieri M5S, ora sarà spostato a capo del dipartimento Sviluppo economico-attività produttive del Comune, cioè il Commercio.
Stasera al vertice in Campidoglio per organizzare la rotazione nella struttura comunale, un giro di nomine che coinvolge 163 posizioni - non quelle apicali: capo dei vigili, avvocatura e ragioneria procedono con l' interim perché si stanno ancora vagliando i curricula dei sostituti - Marra non dovrebbe partecipare.
Perché la sua posizione è quella particolarmente (e politicamente) delicata: il leader del Movimento Beppe Grillo ha ripetutamente chiesto a Raggi di svincolarsi da lui, dal suo «imbarazzante» pregresso da pezzo forte dell' amministrazione targata Gianni Alemanno e dal parere Anac che ha mosso «rilievi di legittimità» sulla nomina dei due elementi chiave del Campidoglio gestione M5S: Salvatore Romeo, capo della segreteria politica della sindaca, e Marra, appunto.
L' ultimo inghippo sarebbe l' incrocio dei fratelli Marra in Campidoglio: Renato, fratello di Raffaele, sarebbe in lizza per guidare una task force della polizia Municipale e, ovviamente, il caso ha subito innescato sospetti di familismo e clientele tra i consiglieri Cinque Stelle in tensione per la richiesta di «attenzione massima» arrivata la scorsa settimana da Grillo in persona.
E sebbene in tanti abbiano cercato di far riflettere la sindaca sull' opportunità di collocare Marra al comando di un dipartimento comunque strategico come quello del Commercio, finora Raggi ha resistito alle pressioni arrivate da Milano, dai parlamentari Cinque Stelle romani - famoso l' attacco di Roberta Lombardi: «Marra è il virus che ha infettato il Movimento» - e dalla sua maggioranza in Comune. Eppure Grillo è stato perentorio in molte circostanze, soprattutto nelle due visite a Palazzo senatorio: vorrebbe Marra via dal Campidoglio, magari in un Municipio periferico, cioè lontano dai riflettori e dalla macchina amministrativa.
«Ha troppo potere, te ne devi liberare», fu il primo alert alla Raggi. E lo stesso concetto Grillo lo ha ribadito alla sindaca venerdì nel corso di una telefonata rovente. Al termine della quale è uscito l' ennesimo compromesso: dal Personale al Commercio. Il che rischia di innescare nuove polemiche e nuovi dubbi sui rapporti di potere all' interno del Comune. Un altro ibrido, insomma. Fino alla prossima crisi.
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