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Ilaria Ciuti e Fulvio Paloscia per "la Repubblica"
Al Maggio Musicale Fiorentino è di nuovo commissariamento, dopo quello del 2005. Ma se allora (sindaco, e presidente della Fondazione, era Leonardo Domenici) a far scattare il provvedimento ministeriale fu un'insanabile spaccatura all'interno del consiglio d'amministrazione, adesso - con Matteo Renzi a guidare la città e cda - la colpa è «delle gravi irregolarità di gestione» come si legge nella lettera che apre la procedura, ordinata da Ornaghi e firmata dal dirigente del Mibac.
Gestione che la sovrintendente Francesca Colombo, voluta e fortemente sostenuta da Renzi, difende con le unghie e con i denti. «La scelta del commissariamento è una gettata di acido in faccia, come accaduto qualche giorno fa al direttore del Bolshoi» dichiara. Uscita poco felice da cui si dissocia anche l'amministrazione comunale: «L'amarezza odierna, seppure comprensibile, non giustifica paragoni impropri» dichiara il vicesindaco Dario Nardella.
Il documento del ministero è durissimo. Si parla di una «gestione non ispirata a criteri di prudenza» e poco trasparente (non mancano tirate d'orecchie a Renzi); si ricorda la severissima lettera dei sindaci revisori, inviata a dicembre e che stigmatizzava la scarsa trasparenza dei conti, la perdita di quasi 3 milioni di euro registrata dal preconsuntivo 2012 e un totale di oltre 17 milioni di erosione del patrimonio, a fronte di una previsione di bilancio che annunciava un attivo di 48 mila 712 euro.
Oltre al mancato passaggio di proprietà del nuovo teatro dal Comune al Maggio: avrebbe ricapitalizzato la Fondazione, fatto da garanzia nei confronti delle banche per l'accensione di un muto e coprire il fatidico 30 per cento di erosione che determina il commissariamento. A peggiorare la situazione, lo stillicidio di defezioni all'interno del consiglio d'amministrazione: l'ultima, pochi giorni fa, ha fatto scendere i componenti da 7 a 4 (il numero minimo perché sia valido è 5).
«Ho fatto più di quello che chiunque altro avrebbe potuto fare - incalza Colombo - ho preso ogni decisione d'accordo con il sindaco. Anche lui è stupito di questo atto». Ma aggiunge: «Il commissariamento è stato deciso perché non c'è stata una ripatrimonializzazione. Che è responsabilità del Comune. Noi abbiamo messo strutturalmente il Maggio in pareggio. Questo commissariamento si poteva fare già nel 2010. Perché proprio adesso? Perché con questa fretta? Perché a un mese dalle elezioni? Sono una vittima della politica».
I dati, oltre che dalla lettera ministeriale, sono smentiti anche dai sindacati, sul piede di guerra per gli 8 licenziamenti firmati pochi giorni fa da Renzi, che oggi sarà a Roma per incontrare Ornaghi. Preoccupato Zubin Mehta, direttore principale: «A Firenze sono sopravvissuto a ben 10 sovrintendenze, quella della Colombo è stata tra le migliori per la capacità di prendere decisioni ed assumersene la responsabilità . Speriamo che il commissario non rovesci tutto questo».
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