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Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”
Il capo di Stato maggiore della Marina militare, Giuseppe De Giorgi, sarà convocato «molto presto» dai pm di Potenza, per essere interrogato, da indagato del reato di abuso d’ufficio, sulle manovre messe in atto per sbloccare la legge Navale.
Ma non solo. All’attenzione dei pubblici ministeri, che indagano sul sistema attuato da Gianluca Gemelli, compagno dell’ex ministra dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, e dal suo «clan», c’è anche il «dietro le quinte» della compilazione del Libro Bianco della Difesa, della ministra Roberta Pinotti.
Intercettando gli indagati i magistrati della Procura di Potenza si sono imbattuti in un grande interesse del gruppo di Gemelli per il Libro Bianco. Si tratta di un documento programmatico del governo sul quale sono sorte polemiche in commissione Difesa alla Camera.
Perché secondo il cosiddetto «lodo Scanu», ovvero l’articolo 4 della legge 244 passato nella precedente legislatura, tutti i programmi di sistemi d’arma dovevano essere autorizzati dal Parlamento. La prima volta che ne venne tentata l’applicazione fu per contrastare il varo del programma di acquisto di novanta caccia F35. Allora esplose la polemica. Con i grillini all’attacco per azzerare l’acquisto.
Il capogruppo democratico in commissione Difesa a Montecitorio, Gian Piero Scanu, trovò una mediazione: un ordine del giorno con il quale il Parlamento impegnava il governo a dimezzarne lo stanziamento.
Ma il Consiglio supremo di difesa dichiarò che la titolarità delle decisioni sulle spese dei sistemi d’arma sarebbe dovuta restare al governo. Successivamente, quindi, nacque il Libro Bianco della Difesa.
Molti colloqui di De Giorgi con diversi interlocutori, registrati dagli investigatori potentini, «vertono — si legge negli atti — sulla necessità di organizzare degli incontri anche con parlamentari, principalmente, in vista di alcune decisioni che andranno assunte in seno al Parlamento e che interesserebbero pure la Marina militare».
E sul Libro Bianco della Difesa «in relazione al quale — si legge ancora nelle informative della squadra mobile — De Giorgi sta tentando di attivare tutti i canali possibili a lui favorevoli, ovvero favorevoli alla Marina Militare, sia politici che imprenditoriali».
I pm rileggeranno i contatti avuti da De Giorgi con quel «comitato d’affari» che per raggiungere le proprie mire avrebbe più volte tentato, di condizionare ministri del governo Renzi. Ma al momento hanno fatto sapere di non essere intenzionati a interrogare Gemelli.
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