LA CASA BIANCA COSTRUITA COI CINGUETTII: HILLARY PARTE DA TWITTER PER LE PRESIDENZIALI 2016

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Federico Rampini per "la Repubblica"

Conieranno un neologismo solo per lei: Twillary? Nessun altro leader politico ha fatto centro in modo così spettacolare, con un semplice esordio su Twitter. Mille nuovi seguaci al minuto, 350.000 fan in sei ore, è un debutto con fuochi d'artificio quello avvenuto lunedì. Di certo ha contribuito a questo successo il tono ironico con cui Hillary Clinton sintetizza in 140 caratteri la propria auto-biografia su Twitter. Comincia dalle cose più scontate ("mamma, avvocato"), prosegue con gli incarichi (First Lady, senatrice, segretario di Stato) poi improvvisamente si trasforma nella parodia di sé stessa: "icona delle coiffure", "fanatica dei pantaloni".

Per poi finire con quella sigla allusiva, Tbd ("to be determined..."), con cui indica che il suo curriculum futuro è ancora tutto da scrivere. Una strizzatina d'occhio al partito democratico, a milioni di elettori, all'establishment politico e mediatico, tutti ossessionati dalla stessa domanda. Si candiderà nel 2016 per la Casa Bianca? A giudicare dai suoi primi cinguettìi, la risposta appare sempre più ovvia: ovvio che si candiderà.

L'uso di Twitter sembra un tassello aggiuntivo nella sofisticata strategia della comunicazione con cui Hillary prepara la sua campagna per la nomination presidenziale. Per elaborare quei semplici messaggi di 140 caratteri, l'ex segretario di Stato ha voluto la consulenza di due grandi esperte: Katie Dowd che elabora le strategie di social-media per la Casa Bianca; e Katie Stanton che dopo aver guidato la campagna elettorale "digitale" di Barack Obama è passata a lavorare proprio per Twitter. Per dare un'idea di quanto sia stato preparato nei dettagli questo debutto di Hillary: il leader politico che è considerato il suo concorrente più temibile per la nomination nel 2016, cioè il governatore di New York Andrew Cuomo, è da anni su Twitter eppure ha solo 85.000 seguaci.

Anche gli "endorsement", gli omaggi di altre celebrità, sono fioccati in abbondanza. Tra i primi ad abbracciare l'arrivo di Hillary nella comunità c'è proprio il co-fondatore di Twitter, Jack Dorsey, che vanta ben 2,3 milioni di follower e l'ha salutata così: «Amo questa biografia!» L'attore hollywoodiano Ben Affleck ha twittato «non vedo l'ora di seguire Hillary e il futuro della sua carriera».

La rockstar Tommy Lee è stato generoso di vocali: «Welcome to Tweeeeeeeter Hillary!» Non tutto le sorride, però. È di ieri un sondaggio che la vede in netta discesa di popolarità (58% di consensi, il minimo dal 2009) forse per le polemiche sull'attacco contro l'ambasciata Usa di Bengasi. C'è chi vede nell'esordio su Twitter una contro-mossa per attenuare le prime difficoltà.

Il redattore di BuzzFeed, McKay Coppins, lui stesso una celebrità su Twitter, osserva che «l'autobiografia di Hillary è fantastica, però non coincide con la sua immagine pubblica». Cioè: è squisitamente autoironica ma perciò troppo costruita, artefatta, studiata a tavolino da uno staff di esperti. Proprio come la stessa Hillary, insomma: che deve prepararsi ad affrontare queste critiche per i prossimi tre anni.

 

PROFILO TWITTER DI HILLARY CLINTON PROFILO TWITTER DI HILLARY CLINTON HILLARY CLINTON BOTOXATA PREMIA GLI STILISTI Obama e HillaryAndrew Cuomo