DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
RENZI AFFACCIATO ALLA FINESTRA DI PALAZZO CHIGI IN MAGLIETTA BIANCA
Marilicia Salvia per “Il Mattino”
de laurentiis de magistris jpeg
Con il Pd forse. Con Renzi sicuramente. Ma alle sue condizioni. Perchè Luigi de Magistris, sindaco per effetto di una «carambola» che sarebbe clamoroso si ripetesse due volte in pochi anni, una cosa ha imparato della politica: la costruisci giorno per giorno, ma non la costruisci da solo. E se questo vale per lui, vale anche per il premier consacrato dal voto semiplebiscitario delle Europee.
Così oggi, a tre anni esatti dalla sera della bandana in cui davanti palazzo San Giacomo esultarono con lui esponenti di partiti ormai liquefatti, il sindaco che ha sostituito la tessera dell’Idv con quella - ideale - di un «partito della città» si rimette in gioco. E rilancia: «Guardo con interesse al progetto di partito che sta costruendo Renzi. Da uomo di sinistra, sono convinto che abbia bisogno di un bilanciamento in quella direzione, lui che sta facendo molte concessioni all’area moderata».
LUIGI DE MAGISTRIS INDOSSA I VESTITI DI UN IMMIGRATO SENEGALESE NEL CALENDARIO DIVERSAMENTE UGUALI
Sindaco, dobbiamo aspettarci una sua adesione al Pd? Allora ha ragione chi dice che vuole salire sul carro dei vincitori?
«Piano. Non salgo su nessun carro, le cose che dico di Renzi le sto ripetendo da quando l’ho incontrato la prima volta, nella primavera del 2013. È un sindaco, una persona concreta. E poi dà speranza, lancia ponti verso il futuro: ha passione politica, vivaddio. Io ho un grande rispetto per il Pd. Renzi può trasformarlo in un grande movimento di tipo laburista, aperto a certe istanze di indipendentismo, di cultura autonoma, di scelte di ispirazione radicale: un grande partito dove le differenze rappresentano una ricchezza, quello per il quale il Pd era nato e del quale nel Paese c’è grande bisogno».
De Magistris, nel corso dell'intervista, respinge le critiche del Pd napoletano e sottolinea il rapporto «di intesa assoluta» «con tanti esponenti del Pd, tutti i sindaci che incontro nella cabina di regia dell'Anci, quelli della provincia», «quelli dell'esecutivo nazionale». E rivendica: a Napoli «abbiamo così tanti turisti che non si vedevano neppure nella prima era Bassolino, abbiamo cantieri aperti, una sinergia pubblico-privato arrivata finalmente a maturazione, i Grandi Progetti Napoli Est e Centro storico».
Vittorio Agnoletto e Luigi De Magistris
Infine, torna sulla registrazione in Comune dei matrimoni gay contratti all'estero: «sono convinto che si tratti di una scelta di grande civiltà. Applichiamo la Costituzione, che dice che non devono esserci differenze di sesso in materia di diritti».
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