
FLASH – È ALTAMENTE PROBABILE CHE MATTEO RICCI, CANDIDATO DEL CAMPO LARGO ALLA REGIONE MARCHE, SIA…
CI MERITIAMO GLI SCHIAFFONI DI TRUMP – URSULA VON DER LEYEN IN SCOZIA SEMBRAVA FANTOZZI CON IL MEGA-DIRETTORE GALATTICO: HA ADDIRITTURA DETTO CHE IL TYCOON È “EQUO”, MENTRE QUELLO SCUDISCIAVA L’EUROPA CON LE SOLITE MENZOGNE SUL SURPLUS COMMERCIALE. CI MANCAVA SOLO UN “COM’È UMANO LEI” – LA STRATEGIA DA ALLOCCA DELLA EX COCCA DI ANGELA MERKEL PUNTA AD ACCOLLARSI ORA I DAZI PER POI RIDISCUTERLI CON IL PROSSIMO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, VISTO CHE NEL 2028 TRUMP (SALVO COLPI DI MANO) NON POTRA' RICANDIDARSI - BRAVA, BRAVISSIMA, TONTISSIMA: NON SOLO PERCHE' FINO AD ALLORA MOLTE AZIENDE EUROPEE FINIRANNO GAMBE ALL’ARIA (E TOCCHERA' SUSSIDIARLE) MA POI NON E' DETTO CHE IL SUCCESSORE DI TRUMP SIA PIU' INCLINE AL COMPROMESSO... - DURISSIMO IL PREMIER FRANCESE, FRANCOIS BAYROU: "È UN GIORNO TRISTE QUANDO UN'ALLEANZA DI POPOLI LIBERI DECIDE DI SOTTOMETTERSI"
DAZI: BAYROU, 'GIORNO TRISTE PER L'EUROPA CHE HA DECISO DI SOTTOMETTERSI'
(Adnkronos/Afp) - "È un giorno triste quando un'alleanza di popoli liberi, riuniti per affermare i propri valori e difendere i propri interessi, decide di sottomettersi". Così il primo ministro francese François Bayrou ha criticato l'accordo commerciale tra Ue e Usa firmato ieri in Scozia con cui Bruxelles accetta dazi del 15% sui prodotti europei importanti negli Usa e si impegna ad acquistare 750 miliardi di dollari di energia Usa, destinati in particolare a sostituire il gas russo, e realizzare 600 miliardi di dollari di investimenti aggiuntivi negli Stati Uniti.
1. LA GENUFLESSIONE DI URSULA
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”
URSULA VON DER LEYEN - DONALD TRUMP - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
«Lei è uno che sa concludere gli affari, un negoziatore duro».
«Ma anche equo».
«Ma anche equo!».
Il momento «è un bel direttore, un santo, un apostolo» di Ursula von der Leyen si è consumato in una stanza del resort di Donald Trump di Turnberry, in Scozia. Con i campi da golf dove il presidente americano aveva appena terminato di giocare sullo sfondo, la presidente della Commissione si è esibita in un'imbarazzante genuflessione politica pur di compiacere il padrone di casa.
[…] C'era da portare a casa "il più grande accordo commerciale di sempre" e von der Leyen, che in questi mesi non è mai riuscita a ottenere un invito nello Studio Ovale, l'altro giorno ha chiamato Trump e si è fatta invitare nel suo golf resort scozzese.
GIORGIA MELONI TRA DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA DI GIANNELLI
Da buona ospite, si è presentata bussando con i piedi: in mano aveva la promessa di contratti da centinaia di miliardi di euro per comprare gas e petrolio – alla faccia del Green Deal – altrettanti per comprare armi americane – alla faccia dell'autonomia strategica – e una quota simile in investimenti da parte delle imprese europee – alla faccia del rilancio della competitività dell'industria Ue.
Nei pochissimi istanti in cui le è stato permesso di parlare davanti alle telecamere, con Trump che ha come sempre monopolizzato la scena, la presidente della Commissione ha esibito l'intero campionario di recriminazioni trumpiane nei confronti dell'Unione europea.
«Dobbiamo riequilibrare le nostre relazioni». «Serve equità». «Noi abbiamo un surplus commerciale, gli Stati Uniti un deficit e dobbiamo ribilanciare». «Abbiamo una relazione commerciale eccellente e la renderemo più sostenibile». Ci mancava solo che ammettesse «sì, noi europei vi abbiamo derubato per anni» come sostiene Trump. Però, nei fatti, ha ammesso che questo è il tempo di restituire.
URSULA VON DER LEYEN - DONALD TRUMP
Alla fine von der Leyen ha ottenuto ciò che voleva ottenere: un accordo. Non importa se buono o pessimo […]: bisognava chiudere con un'intesa entro la fine del mese per evitare lo scoppio del conflitto commerciale. Per arrivare al suo obiettivo, la presidente della Commissione ha adottato la machiavellica strategia di Mark Rutte: il fine giustifica i "Daddy", vedasi l'atteggiamento accondiscendente al vertice dell'Aia, quando il segretario generale della Nato ha deciso di gettare la lingua oltre l'ostacolo pur di convincere "paparino" a non far saltare il summit e con esso il futuro dell'Alleanza atlantica.
LETTERA DI DONALD TRUMP A URSULA VON DER LEYEN CHE ANNUNCIA DAZI AL 30% ALL UE
Von der Leyen ha fatto lo stesso. […] Ha aperto bocca soltanto quando interpellata, ha detto ciò che Trump voleva sentirsi dire e poi l'ha richiusa non appena lui l'ha interrotta. Ha lasciato che fosse lui ad annunciare per primo l'accordo, poi però l'ha messo in valigia e se l'è portato a Bruxelles. E tutto questo senza nemmeno doversi sottoporre all'umiliazione di una sconfitta sul campo da golf. Come è umano, lei.
2. LA SCOMMESSA DI URSULA INTESA DA RINEGOZIARE ALLE PROSSIME ELEZIONI USA
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
Rivedere tutto quando Donald Trump non sarà più alla Casa Bianca. Bastava guardare lo sguardo di Ursula von der Leyen dopo l'incontro con il presidente Usa per capire che l'intesa sui dazi non rappresenta «la più grande mai raggiunta», come la definisce invece il tycoon. Si tratta semmai di un accordo subito. Ma con una exit strategy: il 2028. Quando, cioè, terminerà l'attuale amministrazione degli Stati Uniti.
Ursula von der leyen e donald trump a Turnberry in Scozia - foto lapresse
[…] L'unico argomento che ha convinto i partner più riottosi è proprio la possibilità di ridiscutere ogni cosa tra tre anni. Buona parte degli accordi settoriali ha infatti durata triennale. Quando il mandato di Trump si chiuderà, quindi, l'Ue riaprirà la discussione.
[…] Accontentare le bizze del presidente Usa per evitare la guerra commerciale e fissare contemporaneamente un tempo-limite. Anche perché in caso contrario la "pace" avrebbe comportato un costo troppo elevato per l'Unione nel lungo periodo e una sua sconfitta politica.
Basti allora pensare agli acquisti di gas liquido concordati. Trump ha parlato genericamente di acquisti Ue per 750 miliardi di dollari. Non ha specificato che si tratta di una spesa triennale e non annuale. E del resto non potrebbe riguardare un solo anno perché l'Unione europea nel 2024 ha speso 375,9 miliardi di euro per il totale di prodotti energetici acquistati all'estero.
DONALD TRUMP URSULA VON DER LEYEN
Da qui a tre anni, poi, i "negoziatori" europei hanno scommesso anche su altri fattori. Il primo, ricordato dalla stessa presidente della Commissione, si basa sullo sviluppo di altre alleanze commerciali globali: dal Sud America all'Asia. E dalla previsione che molti degli accordi siglati da Trump dovranno essere ridiscussi perché inattuabili. Sostanzialmente nel medio periodo viene scontata una probabilità alta di una reazione dei mercati.
LETTERA DI DONALD TRUMP A URSULA VON DER LEYEN CHE ANNUNCIA DAZI AL 30% ALL UE
L'altro aspetto, che conferma l'orizzonte del 2028, si concentra sul debito pubblico a stelle e strisce. Quando il tycoon fa riferimento agli investimenti, infatti, nei diversi incontri ha sempre citato anche i titoli di Stato. Al momento un terzo di questi sono detenuti all'estero e la quota maggiore è proprio in mano all'Ue.
È possibile allora che i quasi 2.800 miliardi di dollari di "Treasuries" nelle casse europee cresceranno nei prossimi mesi. E guarda caso circa un quarto dell'intero debito pubblico statunitense scade proprio entro il 2028. Una serie di circostanze, quindi, che hanno aiutato von der Leyen a far digerire un'intesa con una serie pesantissima di controindicazioni.
Che potranno, però, tornare sul tavolo del confronto tra tre anni. In un contesto politico Usa diverso e in un quadro economico globale cambiato. E alla fine del prossimo triennio, la presidente della Commissione sarà ancora seduta a Palazzo Berlaymont. La stessa certezza l'avrà il suo connazionale, il cancelliere tedesco Merz, mentre i governi degli altri Stati membri maggiori dovranno prima affrontare l'esame delle urne: da Macron (che non potrà nemmeno ricandidarsi) allo spagnolo Sánchez, fino all'Italia di Giorgia Meloni.
ursula von der leyen e donald trump in scozia
LE ENTRATE TARIFFARIE NEGLI STATI UNITI
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ursula von der leyen donald trump
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