DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA…
Ilario Lombardo per "La Stampa"
A volte i vertici con i capidelegazione non bastano. Soprattutto se il presidente del Consiglio viene messo in discussione ogni giorno sui giornali. E così Giuseppe Conte ha preferito confrontarsi direttamente con i leader dei partiti della maggioranza. Li ha contattati uno a uno per chiedere se ancora c'è fiducia reciproca e voglia di andare avanti.
I retroscena che raccontano del nervosismo di Dario Franceschini, delle ambizioni di Luigi Di Maio, delle manovre di Matteo Renzi, convergono tutti su un punto: che il suo posto da premier traballa.
Saranno anche «bla bla» e «chiacchiericci quotidiani» come ha detto lui dal palco della Uil, ma meglio andare alla fonte. «Sta succedendo qualcosa? Ci sono piani per sostituirmi?» è il senso delle domande rivolte a Renzi, e già solo il fatto che i due si siano sentiti è una notizia. Che poi Conte si debba fidare di chi ha trasformato l'hashtag #staisereno nello slogan della perfetta congiura politica è un altro discorso.
Certo è che il fondatore di Italia Viva ha dato mostra di realismo e ha confessato come stanno le cose: nessuno intende davvero far cadere Conte, perché Sergio Mattarella ha fatto capire in tutti i modi che scioglierebbe le Camere.
E le urne sono uno scenario che potrebbe essere fatale per Renzi. Lo dimostra quanto l'ex rottamatore tenga ad allungare i tempi opponendosi a una legge elettorale proporzionale che lui stesso aveva sottoscritto a gennaio.
matteo renzi foto di bacco (12)
Poi ci sono le nomine - imminenti - delle presidenze di commissione e Renzi vuole incassare il bottino. Sul fronte del Pd le rassicurazioni a Conte sono arrivate dalla viva voce di Nicola Zingaretti.
Il segretario ha confermato che nessuno ha in mente di farlo cadere e che i malumori di Franceschini rientreranno, basta tenersi su un tracciato di condivisione delle scelte economiche.
Infine Conte ha sentito Vito Crimi, il capo pro-tempore del M5S, e anche da lui si è sentito confortato: i grillini non hanno intenzione di sostituirlo, semplicemente perché non c'è un sostituto e anche chi mugugna sull'individualismo di Conte è consapevole che a difesa del premier si è innalzato un muro invalicabile: Beppe Grillo.
beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3
Il comico è il bastione contro il quale Di Maio sa che non si può nulla. Di sicuro l'ex capo politico resta un grande punto interrogativo anche tra i compagni di Movimento.
Le cene e gli incontri appartati con alcuni fedelissimi hanno risvegliato i bisbigli interni di chi lo osserva e lo vede proiettato verso un unico obiettivo: Palazzo Chigi. «Può scordarselo» ha detto ad alcuni colleghi la senatrice Paola Taverna: «Sarà Grillo a farglielo capire».
Anche nel Pd pensano che il disegno inconfessato di Di Maio sia quello di assecondare gli smottamenti contro il premier e al momento opportuno prenderne il posto. Tra i big del M5S tutti credono che sia stato Renzi a sussurragli che il sogno è realizzabile, ma si fa anche il nome di Franceschini come regista di un'operazione che vedrebbe un grillino a Palazzo Chigi per il resto della legislatura in cambio di un esponente del Pd al Quirinale.
Per Conte il confronto con i leader è servito a mettere un punto. Se la tensione tornerà a salire è anche intenzionato a rimettere formalmente in discussione il proprio incarico. La narrazione di un governo attendista è «inaccettabile». «La realtà dei fatti dice il contrario» sostiene il premier davanti ai sindacalisti. Quello che non dice ma pensa è che devono essere i ministri e i partiti a darsi una mossa.
giuseppe conte conferenza stampa a villa pamphilj 5
Nel frattempo il presidente di Confindustria Carlo Bonomi è tornato a picconare il governo. Conte è rimasto «sorpreso», perché pensava, dopo la tregua degli Stati Generali, di aver aperto un dialogo. Licenziato il decreto Semplificazioni, si spera domani in consiglio dei ministri, Conte ha già annunciato che partiranno i lavori sulla riforma fiscale. Ma, nonostante la contrarietà del Pd, non intende rinunciare alla riduzione temporanea dell'Iva per ristoranti, hotel e altri settori in crisi.
grillo conte casaleggioBEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIOQUIRINALE REPARTO MATERNITA' BY MACONDOconte
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI –…
DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON…
FLASH! - LA DISCESA IN CAMPO DEL PARTITO DI VANNACCI E' UNA PESSIMA NOTIZIA NON SOLO PER SALVINI,…
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO…
DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME…