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1 - QUELLA MANINA CHE COLLEZIONA GAFFE
Mario Giordano per “Libero Quotidiano”
Dal Fantasma Formaggino al Fantasma Scribacchino: ci dev’essere uno spiritello con la penna facile che si aggira per Palazzo Chigi e lascia qua e là degli scritti di cui nessuno conosce la paternità. Lo aveva fatto qualche giorno fa con il decreto fiscale, lo ha rifatto ieri, su un argomento assai più leggero, cioè il calcio. Evidentemente il Fantasma Scribacchino di Palazzo Chigi ha interessi assai variegati.
Va bene, si capisce: purché nella notte non si metta in testa di scrivere una dichiarazione di guerra a San Marino o al Vaticano. Non si sa mai: domattina ci troviamo a combattere con le Guardie Svizzere e non sappiamo nemmeno a chi dir grazie.
In effetti, fateci caso: a Palazzo Chigi ormai non si mai chi scrive le cose. Pare che ci sia incertezza anche sui menu dei pranzi ufficiali: «Li hai scritti tu?». «No, tu». «È stato lui». Chi? Il Fantasma Scribacchino. Alla fine, infatti, salta sempre fuori la responsabilità di una «manina». La famosa manina. È stata la manina che ha steso le norme di depenalizzazione che secondo alcuni avrebbero potuto favorire Berlusconi. Ed è stata la manina che ieri ha commentato il gol della Roma contro l’Udinese dicendo «parlare di furto è stravolgimento della realtà».
Il tweet è comparso mentre la partita era ancora in corso a firma di Matteo Renzi. Ma il presidente del Consiglio giura di non averlo scritto. Per forza, è stato il Fantasma Scribacchino.
Ognuno dei due argomenti in questione merita seri approfondimenti a parte, chi vuole essere informato trova su Libero tutti i retroscena di entrambe le vicende, quella politico-fiscale e quella calcistico-arbitrale. Ma qui non interessa tanto l’oggetto (conosciuto) quando il soggetto (sconosciuto): chi è che si aggira per le stanze del palazzo di governo a vergare liberamente messaggi di ogni tipo, decreti leggi, tweet, decisioni economiche e opinioni sportive, senza mai lasciare la firma? La Presidenza del Consiglio è in mano all’Anonima Pennasfera? Il potente Macchia (d’inchiostro) Nera si è impossessato delle chiavi del potere? E quali saranno i suoi prossimi messaggi? Sulla legislazione economica o sullo stato di forma di Totti? Sulla riforma della scuola o sul cast di Sanremo?
Come sapete in mancanza di chiarezza, ogni interpretazione è lecita. Per quanto riguarda il decreto fiscale in questi giorni abbiamo letto di tutto, ci mancava solo che avessero indicato come autori del testo Peter Pan, Pluto e Eta Beta, e poi l’elenco era completo. Per quanto riguarda il gol della Roma, invece, fonti governative hanno attribuito il tweet a un presunto collaboratore di Renzi che avrebbe usato il profilo ufficiale del presidente del Consiglio. Mettetela come volete, il risultato è sempre lo stesso: le cose sono state scritte negli uffici del premier, ma da chi non sa.
Siamo nelle mani del Fantasma Scribacchino. Che, per altro, pensate un po’, dal fisco al calcio sembra sempre in grado di dire cose le cose più ragionevoli. Di buon senso. Condivisibili. E forse è proprio per questo a Palazzo Chigi nessuno è in grado di riconoscerle come sue.
2 - BELLACCI: “TWITTO AL POSTO DI MATTEO MA SUL GOL DELLA ROMA HO DIGITATO PER SBAGLIO”
Ernesto Ferrara per “la Repubblica”
Franco Bellacci, collaboratore fidatissimo di Renzi. È lei l’autore del tweet sul gol della Roma apparso sul profilo del premier e poi cancellato?
«Eh sì. Molto banalmente, avevo in mano l’Iphone e ho scritto un tweet pensando di essere sul mio profilo. Con l’Iphone capita...».
Cioè pensava di essere Bellacci e invece in quel momento era Matteo Renzi?
«Esatto. Io sul mio telefono ho due profili Twitter, il mio e quello di Matteo. In quel momento pensavo di essere “loggato” col mio account, invece ero “loggato” con quello di Matteo. Ho fatto un tweet pensando di essere io, invece... ».
Invece ha fatto intervenire il presidente del Consiglio sulla partita Roma-Udinese...
«Quando ho visto quel commento sul gol della Roma, Marco Agnoletti (ex portavoce di Renzi, juventino sfegatato, ndr) che scriveva “Almeno stavolta vedete di far fruttare 3 punti il vostro furto” parlando del gol di Astori, io che sono per il Toro, sempre e comunque anti-juventino, non ho resistito e ho risposto che parlare di furto voleva dire stravolgere la realtà. Solo che non mi sono accorto con quale account lo scrivevo!».
La realtà l’ha stravolta lei
«Una banale svista, dai».
renzi affacciato da palazzo chigi con maglietta bianca
Non le è preso un colpo?
«Un errore».
Ma come mai lei ha il profilo di Renzi aperto sul cellulare?
«Ho la password di Matteo, monitoro i tweet».
Cioè lei fa il controllore dei cinguettii?
«Scorro i tweet, do un’occhiata »
E cinguetta anche?
«Assolutamente no, mai! Io monitoro e basta. Guardo il mio profilo e poi anche l’account di Matteo, ma non twitto»
Non è che cade il mito del Renzi super twittatore?
«Sì, figuriamoci!».
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