IL COMUNE DI TRAPANI SPENDE 2,6 MILIONI DI FONDI EUROPEI PER COSTRUIRE UN “CENTRO DI FORMAZIONE E MEDIAZIONE CULTURALE” PER GLI IMMIGRATI IN ARRIVO E NON TROVA I SOLDI PER RIMETTERE IN SESTO LE SCUOLE CITTADINE

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Edoardo Cavadini per “Libero quotidiano”

 

IL CENTRO FORMAZIONE PER GLI IMMIGRATI A TRAPANIIL CENTRO FORMAZIONE PER GLI IMMIGRATI A TRAPANI

Tufo, legno, calce ecosostenibile. E poi impianto fotovoltaico, depurazione delle acque, aria condizionata persino nelle toilette. E ancora collegamenti internet, sala convegni da 120 posti, intarsi a terra finemente eseguiti, centro per il culto e una cornice verde con ulivi secolari ad alleggerire lo spirito.

 

No, non è la descrizione di un albergo di lusso o di un condominio di ultima generazione “green friendly”, bensì il centro «di formazione, orientamento al lavoro, mediazione culturale, assistenza socio-psicologica, apprendimento linguistico e attività creative» che il Comune di Trapani ha appena finito di realizzare e che tra poco - il tempo di arredarlo - potrà accogliere gli immigrati che a centinaia sbarcano ormai quasi quotidianamente sulle sue coste, 600 solo tre giorni fa, strappati al naufragio dalla Guardia costiera.

 

IL CENTRO FORMAZIONE PER GLI IMMIGRATI A TRAPANI  IL CENTRO FORMAZIONE PER GLI IMMIGRATI A TRAPANI

Il gioiellino architettonico - blu cobalto e travi a vista, molto chic - è costato la bellezza di 2 milioni 658mila euro - come riportato correttamente, insieme a tutte le specifiche realizzative del progetto, sul sito dell’amministrazione comunale guidata dal centrodestra - frutto per la quasi totalità degli stanziamenti Ue denominati Pon (Fondi europei per lo sviluppo), nella tranche 2007-2013.

 

A leggere la sintesi del manufatto, c’è da rimanere ammirati per la cura che il Comune ha posto nel realizzare un luogo di ritrovo e formazione degno di una avanzata democrazia nordeuropea.

IL CENTRO FORMAZIONE PER GLI IMMIGRATI A TRAPANI IL CENTRO FORMAZIONE PER GLI IMMIGRATI A TRAPANI

 

Non c’è da dubitare che dopo le pene patite per essere scampati a una traversata su un piroscafo scassato, l’aria condizionata installata in ognuno dei quattro blocchi di cui si compone la struttura di oltre mille metri quadrati sarà un vero toccasana nei mesi di canicola. Che dire poi della grande sala per convegni che può contenere 120 persone, il cuore pulsante del blocco 1, di cui fanno parte «un’ampia sala biblioteca/internet e una sala lettura».

 

Tra un libro e una navigata on line gli ospiti potranno ristorarsi spostandosi nel vicino bar dove, sorseggiando una soda, potranno distrarsi grazie alla sala ricreativa «che trova il suo motivo principale nell’ampia vetrata che dà sul retrostante spazio esterno da utilizzare nella stagione idonea».

IL CENTRO FORMAZIONE PER GLI IMMIGRATI A TRAPANI IL CENTRO FORMAZIONE PER GLI IMMIGRATI A TRAPANI

 

Un dehor di tutto rispetto dato che «nella progettazione della sistemazione esterna si è cercato di preservare quanto più è possibile la presenza delle essenze arboree, per cui il progetto risulta per così dire “ritagliato” nel verde» si legge ancora nella descrizione dell’opera. E dato che il benessere psico-fisico passa anche per la cura dell’anima, non poteva mancare «l’area dedicata al ritiro spirituale».

 

Non certo quelle orribili sale multi-culto che nascono negli aeroporti (quelle le lasciamo ai cattolici in viaggio), ma un luogo consacrato esclusivamente alla preghiera dei fedeli di Allah: «Il posizionamento di tale area è stato progettato in relazione alla direzione geografica indicante la Mecca», si legge ancora, e non si può che essere orgogliosi del segno evidente di attenzione per gli ospiti islamici dimostrato «dall’intarsio fatto a pavimento riproducente le coordinate geografiche del sito polo della religione musulmana».

FRANCESCO SALONE - TRAPANIFRANCESCO SALONE - TRAPANI

 

Immaginiamo come saranno riconoscenti i futuri ospiti del centro, che per altro non correranno il rischio di inquinarsi con la popolazione locale, dato che per i primi cinque anni i locali saranno a loro completa disposizione come previsto dall’obbligo di destinazione d’uso.

 

E siccome la Sicilia è terra di grandi uomini e coraggio civile, ad accogliere i migranti - e chissà, magari anche la presidente della Camera Boldrini - è un’enorme scritta in ghisa che riporta le parole di Giovanni Falcone: «Gli uomini passano, le idee restano».

 

A Trapani però c’è chi ha storto il naso di fronte a una spesa così importante destinata a una singola fetta di popolazione non residente - e non pagante le tasse. Uno di questi è il consigliere comunale di Forza Italia Francesco Salone il quale, come presidente della Commissione Lavori pubblici, si è fatto un giro in anteprima per le stanze ancora vuote.

 

LICEO XIMENES DI TRAPANILICEO XIMENES DI TRAPANI

«Abbiamo speso due milioni di soldi anche nostri per i richiedenti asilo in transito e non caviamo un ragno dal buco per mettere in sicurezza le nostre scuole - sostiene Salone alla Gazzetta Trapanese -. Non riesco a non pensare che il liceo Classico Ximenes è abbandonato da più di sette anni, che il Consorzio universitario rischia la chiusura, che non si individuano risorse per mettere in sicurezza i giochi per i bambini alla Villa Margherita o sistemare il campetto di Rione Cappuccinelli».

 

Di certo - grazie alla Ue che se c’è da alzare un dito per impedire l’invasione delle nostre coste si volta dall’altra parte - quando c’è da costruire un centro ricreativo per immigrati, i soldi piovono a catinelle.