"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON……
Alessia Gallione e Marco Mensurati per la Repubblica
Il caso della nomina del Ceo di Milano Cortina 2026 si arricchisce di un nuovo capitolo. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha rivelato ieri mattina due dettagli cruciali. Il primo: «Con Spencer Stuart ha parlato Malagò».
Il secondo: lo stesso Malagò aveva lasciato intendere a Sala e ai rappresentanti di Lombardia, Veneto e Cortina che il lavoro del cacciatore di teste statunitense sarebbe stato "pro bono". Eppure il Coni fino ad oggi si era detto completamente estraneo alla scelta e alla gestione di Spencer Stuart.
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E in assenza della lettera di incarico (il documento, obbligatorio, che spiega chi, come, quando e perché ha impegnato un' amministrazione pubblica nei confronti di un fornitore) l' unico pezzo di carta disponibile - e cioè la proposta inviata in extremis da Spencer Stuart al Coni - fissava invece condizioni economiche ben precise: 10 mila euro più iva da pagare subito, più il 30% dello stipendio del Ceo a selezione ultimata. Circa 150 mila euro assegnati senza alcun bando e senza nemmeno un documento scritto e firmato dall' amministrazione.
Di qui, l' irritazione di Sala che di cifre fa capire di non aver mai sentito parlare. Ai tavoli dedicati alla governance dei Giochi a cui ha partecipato, il sindaco avrebbe solo ascoltato da parte del Coni ringraziamenti alla società - come dire: si impegnano gratuitamente - ma nessuno avrebbe fatto riferimento a parcelle.
In ogni caso, Sala non sarebbe contrario a una cifra poco più che simbolica, ma non vorrebbe lasciare un debito a un ente (avrà la natura giuridica di fondazione privata) che non è ancora nato.
Anche sul nome del futuro Ceo il sindaco marca la distanza da Malagò. Nei giorni scorsi, in pieno scontro con il ministro dello Sport Spadafora, da ambienti Coni sarebbe stato indicato proprio Sala come il primo ad aver pronunciato pubblicamente il nome di Stefano Domenicali.
«In realtà non sono stato io a spingere per Domenicali. È esattamente il contrario e non per mancata stima nei suoi confronti. Lo conosco da tanti anni, lo apprezzo, ma andatevi a rivedere le mie dichiarazioni. Ho detto di non fare nomi impossibili come quello di Domenicali perché è in una fase delicata della sua carriera e non può certo permettersi di fare un lavoro del genere». L' irritazione di Sala, dopo le polemiche di Giorgetti (Lega) e Spadafora (M5S), rischia di lasciare Malagò isolato.
MALAGO' SALA MARONIIl Presidente del Coni Giovanni Malagò Foto Mezzelani GMT 07
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