
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
Da "Libero Quotidiano"
Niente è come sembra. Soprattutto se la materia da trattare sono le - presunte - divisioni interne al Movimento 5 Stelle. Perché nel giorno in cui Beppe Grillo fa pace con il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, l’uomo delle trattative ad oltranza, il vice presidente della Camera Luigi Di Maio, veste i panni di Grillo: «Incredibile. Dopo che noi abbiamo inviato la lettera con le 10 risposte, il Pd non si sia ancora fatto sentire. Non è un atteggiamento serio», facendo prefigurare una rottura.
grillo e casaleggio al consolato americano di milano
Scena madre o pura sceneggiata poco importa. A stretto giro di posta è arrivata la risposta di Matteo Renzi: «La settimana prossima vorrei incontrare di nuovo i 5 Stelle, se saranno contenti di incontrarci» dice il premier, sottolineando come «sulla stragrande maggioranza dei punti siamo d’accordo». Ecco, arrivati a questo punto che partita sta giocando il tessitore Di Maio? Difficile non pensare che sia tutto un gioco delle parti.
grillo e pizzarotti c b d ef bc ad c d
Facciamo un passo indietro. Pizzarotti, dopo aver visto Grillo, “benedice” Di Maio. Il comico ligure, a sua volta, ospita sul blog un intervento del sindaco «ribelle» di Parma e, a sorpresa, lo riabilita agli occhi dei militanti. Due episodi che, fino a qualche settimana fa, sarebbero apparsi impossibili. Eppure è la prova che gli equilibri interni al M5S sono cambiati. L’ala istituzionale dei cinquestelle, quella pronta al confronto parlamentare con le altre forze politiche, sta prendendo il sopravvento sugli intransigenti e si riconosce nelle linee guida di Gianroberto Casaleggio.
I «talebani stellati», come venivano definiti i fedelissimi di Gianroberto Casaleggio e Grillo, sembrano in disgrazia agli occhi degli stessi cofondatori del movimento al punto che nello staff non manca chi imputa alla loro condotta la debacle alle Europee. Certo, è uno scenario complesso, per molti aspetti caotico ed in continua evoluzione, con Di Maio che sembra voler svolgere il ruolo di mediatore più per necessità che per convinzione, ma è l’unica strada possibile.
renzi grillini incontro 2
renzi di maio
PIZZINI I PIZZINI TRA MATTEO RENZI E IL GRILLINO LUIGI DI MAIO
Anche perché il vicepresidente della Camera sta provando a ricompattare tutte le anime del movimento, più che dialogare con Renzi. In questa chiave vanno letti anche i suoi rapporti con Pizzarotti.
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