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Il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati doveva motivare le ragioni per cui assegnò il coordinamento dell'inchiesta Ruby a Ilda Boccassini. E questo anche per "scongiurare qualunque possibilità di rischio di esporre l'ufficio al pur semplice sospetto di una gestione personalistica di indagini delicate" su Silvio Berlusconi. Lo scrive la Settima Commissione del Csm nella proposta, approvata a maggioranza, da portare in plenum, sullo scontro in Procura a Milano che sta andando avanti da qualche settimana.
Ci voleva un "formale coinvolgimento", continua il testo della Commissione, di Alfredo Robledo nel Ruby bis e nel Ruby ter. La prassi per cui furono assegnati al pm Pietro Forno, che già si era occupato del processo principale, "pur condivisibile, non si pone in linea" con i criteri organizzativi della procura. Per questo la Settima Commissione del Csm sollecita il vaglio dei titolari dell'azione disciplinare.
In particolare, la Settima Commissione fa riferimento al "ritardo nella trasmissione del fascicolo" Sea "da parte di Bruti Liberati e l'inerzia dello stesso Robledo nel sollecitare l'adempimento", la "prospettata sovrapposizione di indagini" nel caso Expo e "l'insistenza di Robledo nella richiesta di trasmissione atti per i quali era già stato attivato il necessario coordinamento", nonché la "prospettata messa a rischio della segretezza delle indagini" Expo "per effetto della trasmissione di atti al Csm da parte di Robledo".
Lo scorso marzo, il vicecapo della procura Alfredo Robledo aveva "denunciato" al Csm una serie di "non più episodici comportamenti" con i quali il procuratore capo, Edmondo Bruti Liberati, aveva "turbato e turba la regolarità e la normale conduzione dell'ufficio", svuotando il pool anticorruzione. Secondo l'aggiunto Robledo, si sono violate le regole di specializzazione e si sono assegnati i fascicoli più delicati agli aggiunti Ilda Boccassini e Francesco Greco: dal "caso Ruby" a quello che riguarda Roberto Formigni e il crac del San Raffaele, fino all'inchiesta "Gamberale-Sea".
Al punto che Robledo, con un'iniziativa senza precedenti nella procura che fu di Borrelli e D'Ambrosio, ha denunciato al Consiglio superiore della magistratura l'asserita "violazione dei criteri di organizzazione vigenti nell'ufficio sulla competenza interna".
(ANSA) - Valutare i comportamenti di entrambi i protagonisti dello scontro alla procura di Milano. E' quello che chiede la Settima Commissione del Csm ai titolari dell'azione disciplinare. La richiesta si riferisce in particolare al fascicolo Sea. Per Bruti l'attenzione è sul ritardo con cui trasmise il fascicolo a Robledo per una "deplorevole dimenticanza" , come ha riconosciuto lo stesso procuratore. Per Robledo la lente è sull'"inerzia nel sollecitare l'adempimento".
massimo franco francesco maria greco con la moglie
francesco maria greco e romano prodi
(ANSA) - Ci voleva un "formale coinvolgimento" di Alfredo Robledo nel Ruby bis e nel Ruby ter. La prassi per cui furono assegnati al pm Pietro Forno, che già si era occupato del processo principale, "pur condivisibile, non si pone in linea" con i criteri organizzativi della procura. Per questo la Settima Commissione del Csm sollecita il vaglio dei titolari dell'azione disciplinare.
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