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DOPO LE ACCUSE DI DE BORTOLI A MARIA ELENA BOSCHI SUL CASO UNICREDIT-ETRURIA, I RENZIANI TREMANO: “SE GHIZZONI NON SMENTISCE E’ UN PROBLEMA”. E PER ORA NON HA SMENTITO. LA COCCA DI RENZI, DAVANTI ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA, A FINE DEL 2015, DISSE NON ESSERSI MAI OCCUPATA DI BANCHE, TANTOMENO DI "ETRURIA" - LE OPPOSIZIONI: "SI DIMETTA"

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FERRUCCIO DE BORTOLI POTERI FORTIFERRUCCIO DE BORTOLI POTERI FORTI

1 - "BOSCHI CHIESE: COMPRATE BANCA ETRURIA" LA REPLICA: "SOLO FANGO, QUERELERÒ"

Annalisa Cuzzocrea e Andrea Greco per “la Repubblica”

 

Avrebbe chiesto a Unicredit di comprare la banca di cui il padre era vicepresidente, Maria Elena Boschi. Lo scrive l'ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli nel libro "Poteri forti (o quasi)", in uscita domani. Nel capitolo su «Matteo Renzi, ovvero la bulimia del potere personale» si legge che l'allora ministra delle Riforme, nel 2015, chiese al capo di Unicredit Federico Ghizzoni «di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria», poi scartata.

maria elena boschi al lingottomaria elena boschi al lingotto

 

Accusa pesante che la sottosegretaria respinge: «Mai fatto una richiesta del genere, è un'ennesima campagna di fango». Boschi, il cui padre Pier Luigi è stato vicepresidente della banca di Arezzo, ha dato mandato ai legali «per tutelare il mio nome e il mio onore». Ma le opposizioni chiedono: faccia chiarezza o si dimetta.

 

federico ghizzoni (2)federico ghizzoni (2)

L'episodio riguarda i tentativi di salvare l'ex popolare dell' Etruria, commissariata dalla vigilanza nel febbraio 2015 e nove mesi dopo "risolta", con capitale e bond subordinati azzerati (ora è stata comprata per un euro da Ubi). De Bortoli si dice convinto «che le appartenenze massoniche un ruolo lo abbiano giocato e continuino a giocarlo», e a supporto cita gli articoli di Libero sulle frequentazioni con l' ex P2 Flavio Carboni e «il suo interessamento per i vertici di Etruria», per un trentennio guidati da Elio Faralli, «notoriamente un massone».

abbraccio tra maria elena boschi e matteo renzi abbraccio tra maria elena boschi e matteo renzi

 

Il padre di Boschi «aveva incontrato il faccendiere sardo in un paio di occasioni». E la figlia ministra «nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all'ad di Unicredit» per chiedergli «di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all'ad di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi decise di lasciar perdere». De Bortoli ha difeso l'accuratezza della sua fonte. Probabilmente lo stesso Ghizzoni, che non ha commentato.

 

GHIZZONI A BAGNAIA GHIZZONI A BAGNAIA

Tace anche Unicredit, sebbene fonti vicine alla banca facciano sapere che «non ha subito pressioni politiche per esaminare dossier bancari, compreso questo». Il "collaboratore" di Ghizzoni potrebbe essere Marina Natale, all'epoca vice dg di Unicredit e da poco uscita. Etruria non era certo un affare: nel novembre 2014 l'ennesima ispezione Bankitalia decretò il virtuale azzeramento del patrimonio, una situazione di «grave deterioramento» e «la sostanziale inerzia degli organi di governo».

maria elena boschi tweet   maria elena boschi tweet

 

Boschi padre, come altri del cda, è stato multato in due frangenti per 277mila euro. In quei mesi il governo Renzi cercò in più modi di sbrogliare la matassa delle banche in crisi. Anche con la riforma delle popolari, passata per decreto nel gennaio 2015 al fine di trasformare in spa tutti gli istituti cooperativi con attività superiori a 8 miliardi di euro. Compresa Etruria. Secondo ricostruzioni attendibili, uno dei fini del governo era rendere possibile l'ingresso di nuovi soci ad Arezzo: all' epoca ci fu un abboccamento con il fondo sovrano del Qatar, chiamato in causa l'anno dopo per salvare Mps.

de bortolide bortoli

 

Le opposizioni reagiscono compatte. «Boschi vada a casa o faremo di tutto per mandarcela noi. E valuteremo anche possibili azioni sul fronte giudiziario», scrivono sul blog i 5 stelle. «Dovrebbe dimettersi all'istante dopo aver chiesto scusa agli italiani - rincara Alessandro Di Battista diceva che non si era mai interessata alla banca di famiglia, ma è solo una bugiarda».

 

«Se fosse vero che una ministra ha fatto una richiesta simile - dice il leghista Matteo Salvini - si dovrebbe dimettere tra tre secondi per rispetto dei cittadini truffati». E mentre Giorgia Meloni (FdI) propone una mozione di sfiducia per tutto il governo, Roberto Speranza (Mdp) dice: «Se non c'è chiarezza l'unica strada sono le dimissioni». Il Pd si difende attaccando. «I 5 Stelle si occupino dei problemi della gente e non di fare gli aspiranti pm visto che non hanno né i criteri morali né le capacità giuridiche», è l'invito del capogruppo dem alla Camera Ettore Rosato.

maria elena boschi tweet     maria elena boschi tweet

 

2 - IL GOVERNO FA QUADRATO MA TEME PER L' EX MINISTRA "STAVOLTA È A RISCHIO"

Goffredo De Marchis per “la Repubblica”

 

«Se Ghizzoni non smentisce è un problema». Con poche parole una autorevole fonte del governo alimenta la preoccupazione per la sorte di Maria Elena Boschi, sottosegretaria a Palazzo Chigi, volto del renzismo. In attesa di un cenno da parte dell'ex amministratore delegato di Unicredit, si specchiano il caos scatenato da Beppe Grillo contro l' ex ministro delle Riforme e il «pieno sostegno» di Paolo Gentiloni filtrato attraverso le maglie della comunicazione istituzionale.

 

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Ma il «problema» rischia di gonfiarsi e allora lo spettro delle dimissioni potrebbe affacciarsi più nitidamente. Sempre di fantasmi si parla. Banca Etruria perseguita Matteo Renzi e la Boschi dall'inizio del 2015 quando l'istituto venne commissariato e molti risparmiatori persero i soldi di una vita. All'allora ministro delle Riforme, Etruria è legata per via della provenienza geografica (Arezzo) ma soprattutto per il padre, Pierluigi Boschi, nominato vicepresidente della banca quando la figlia era già salita al governo.

 

Boschi reagisce sempre alle accuse di un conflitto d'interessi. Quando viene chiamata da una mozione di sfiducia individuale, alla fine del 2015, pronuncia il discorso della vita. Difende il genitore e garantisce di non essersi mai occupata di banche, tantomeno dell' istituto aretino. Questa è la sua versione. Ma Ferruccio de Bortoli oggi scrive nel libro "Poteri forti (o quasi)", che la Boschi chiese al capo di Unicredit Ghizzoni di acquistare Banca Etruria. Notizia - è verosimile - rivelatagli dallo stesso ad.

 

MARIA ELENA BOSCHIMARIA ELENA BOSCHI

Un intervento diretto, quindi, fatto da un ministro con tutto il peso della sua carica, e rivolto a un grande istituto di credito. Siamo ben oltre le accuse di aver messo il naso nei vari provvedimenti sulle banche succedutisi nei mille giorni. La riforma delle popolari, i decreti, l'intervento sul credito cooperativo, il salvabanche. «La Boschi c'era quando si parlava di questa materia? Ma certo che c'era - ricorda Bruno Tabacci che partecipava ai vertici maggioranza-governo -. Come ministro dei Rapporti con il Parlamento, partecipava a tutte le riunioni».

PROTESTE CONTRO BANCA ETRURIA  PROTESTE CONTRO BANCA ETRURIA

 

L'accusa di de Bortoli segna dunque un salto di qualità. Per questo, accanto al pieno sostegno, condiviso da Renzi, i dubbi di Palazzo Chigi non mancano. «Ci rifacciamo al comunicato della sottosegretaria», è la versione ufficiosa. Che è come dire: "se lo dice lei". O peggio: "Se la veda da sola". Insomma, sia da parte dell' esecutivo sia da parte del segretario del Pd, si assiste a una presa di distanza su una materia scivolosa da due anni. Se il problema c'è, non coinvolge solo la sottosegretaria. Investe il governo. E Renzi, ovviamente, perchè la Boschi è uno dei simboli della rottamazione.

 

de bortoli renzi 5de bortoli renzi 5

Per tre anni è stata la vera numero due dell'esecutivo. Confermata, in ruolo chiave, anche da Gentiloni. Le ore del pomeriggio passano e si attende un cenno da parte di Ghizzoni che non arriva. Il silenzio mette in fibrillazione il palazzo. La Boschi, nella sua nota, indica la linea: prendersela con i 5stelle che hanno i loro problemi a Roma e Palermo. Il messaggio è: Grillo, in difficoltà, prova a rigirare la frittata.

 

renzi con il padre suo e di boschi e rosi di banca etruria stile amici mieirenzi con il padre suo e di boschi e rosi di banca etruria stile amici miei

Si scatena così la batteria di fuoco renziana sul web con foto della spazzatura capitolina e riferimenti ai guai grillini. Basta? La sottosegretaria annuncia querela al blog. Ma dall' esecutivo fanno notare che non sarà sufficiente. Occorre querelare anche de Bortoli, se si vuole dare forza alla linea difensiva.

 

«Dopo le primarie e il recupero del Pd nei sondaggi, Casaleggio annaspa. Capisco che voglia fare casino», dice un ministro. Ma se l'ex ad di Unicredit conferma o non smentisce de Bortoli si dimostra che tutto un mondo abbandona Renzi e i suoi. Lo scontro con i grillini a quel punto diventerà un pensiero minore.

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