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DOPO QUELLA DEI DAZI, TRUMP SCATENA LA GUERRA DEI VISTI – IL SEGRETARIO DI STATO USA, MARCO RUBIO, ANNUNCIA “UNA NUOVA POLITICA DI RESTRIZIONE SUI VISTI CHE SI APPLICHERÀ AI CITTADINI STRANIERI RESPONSABILI DELLA CENSURA DI CONTENUTI PROTETTI NEGLI USA”. LO STOP RIGUARDERA’ CHIUNQUE “CRITICA O INTRAPRENDE AZIONI DI CENSURA CONTRO AZIENDE TECNOLOGICHE STATUNITENSI O CITTADINI AMERICANI” – I PRIMI A ESSERE COLPITI SARANNO GLI STUDENTI CINESI, “COMPRESI QUELLI CHE STUDIANO IN SETTORI CRITICI” – LA PROSSIMA VOLTA CHE URSULA VON DER LEYEN CRITICHERÀ UN COLOSSO DIGITALE AMERICANO FINIRÀ NELLA LISTA NERA DI WASHINGTON?
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
La prossima volta che Ursula von der Leyen criticherà un colosso digitale americano, oppure Bruxelles deciderà qualche misura per far rispettare il Digital Service Act, la presidente della Commissione Ue finirà nella lista nera dei funzionari stranieri a cui gli Usa rifiuteranno il visto?
Viene naturale chiederselo, dopo che ieri il segretario di Stato Marco Rubio ha annunciato un provvedimento intitolato “Visa Restriction Policy Targeting Foreign Nationals Who Censor Americans”, ossia restrizioni contro chi censura gli americani. I primi nel mirino saranno gli studenti cinesi, «compresi quelli che hanno legami con il Partito comunista o che studiano in settori critici». «Stop a tutte le future domande», ha affermato Rubio.
Il capo della diplomazia di Washington ha spiegato così l’iniziativa: «La libertà di parola è uno dei diritti più preziosi di cui godiamo come americani. Questo diritto, sancito dalla nostra Costituzione, ci ha contraddistinto come un faro di libertà in tutto il mondo.
visto di ingresso negli stati uniti
Mentre adottiamo misure per contrastare la censura in patria assistiamo a casi preoccupanti di governi e funzionari stranieri che le violano. Alcuni hanno intrapreso azioni di censura palesi contro aziende tecnologiche statunitensi, cittadini e residenti americani, pur non avendone l’autorità».
Perciò — rilancia Rubio — «annuncio una nuova politica di restrizione sui visti che si applicherà ai cittadini stranieri responsabili della censura di contenuti protetti negli Usa. È inaccettabile che funzionari stranieri emettano o minaccino mandati di arresto nei confronti di cittadini o residenti Usa per post sui social media di piattaforme americane, mentre si trovano fisicamente sul suolo statunitense».
Per il segretario di Stato «èaltrettanto inaccettabile che funzionari stranieri esigano che le piattaforme tecnologiche americane adottino politiche globali di moderazione dei contenuti o che si impegnino in attività di censura che vanno oltre la loro autorità e si estendono fino agli Stati Uniti».
[...] Durante il suo discorso alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza, il vice presidente Vance aveva accusato apertamente gli europei di sopprimere il dissenso, presentandolo come disinformazione. Ad esempio aveva criticato la Gran Bretagna perché persegue le preghiere silenziose davanti alle cliniche per l’aborto, l’annullamento delle presidenziali in Romania o la condanna dell’attivista svedese che aveva bruciato il Corano.[...]
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