luigi di maio

AIUTO! CINQUESTELLE SOPRA PALAZZO CHIGI - DOPO ROMA E TORINO, DI MAIO SOGNA L’ITALIA: “ORA SIAMO PRONTI A GOVERNARE” - DOPO I RISULTATI DI TORINO E ROMA, LA PAURA DI RENZI/MATTARELLA/BERLUSCONI/ETC. E' TALE CHE PASSERANNO ANNI PRIMA DI VEDERE DI NUOVO LE URNE

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luigi di maio e la fidanzata silvia virgultiluigi di maio e la fidanzata silvia virgulti

Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

 

«Noi vogliamo governare il Paese e ci sentiamo pronti per farlo». Finito lo spoglio, Luigi Di Maio abbandona ogni cautela e va davanti alle telecamere a pronunciare queste parole. Subito prima, collegato con Enrico Mentana su La7, Alessandro Di Battista aveva detto: «Sono percentuali che riconoscono al Movimento una credibilità di governo».

 

Fino a ieri, la road map dei 5 stelle prevedeva quattro tappe: la continuazione del tour di accreditamento internazionale di Di Maio (il prossimo viaggio, dopo Roma, Parigi, Berlino, sarà in un’università degli Stati Uniti); il lancio di nuove battaglie tematiche accanto a quella del reddito di cittadinanza, a partire dall’accesso al credito per le imprese; infine, una campagna informativa capillare per il no al referendum e, dopo un passaggio di investitura sulla rete, il lancio di un governo a 5 stelle pronto per le possibili elezioni anticipate nella primavera del 2017.

luigi di maio familyluigi di maio family

 

Candidato premier quel Luigi Di Maio che ha fondato l’immagine del “grillino rassicurante”. Quello che non tifa per la Brexit, ma rispetta il referendum inglese. Che va a cena con gli imprenditori italiani a Londra e si fa vedere alla relazione annuale di Confindustria; che spiega il Movimento agli ambasciatori europei e dice in tv senza reticenza: «Adesso a riempire le piazze bastiamo noi».

 

È questo il percorso su cui lavora da mesi il direttorio. Beppe Grillo continuerà a stare di lato: non più frontman, ma «elevato», come lui stesso si è definito sul palco di Imola. Davide Casaleggio vuole scomparire dietro le quinte, ma c’è: la sua presenza ieri a Roma lo dimostra. Ha in mano le chiavi del blog, il cuore del Movimento. Interviene nelle scelte strategiche, soprattutto comunicative: sia Virginia Raggi che Chiara Appendino sono andate a Milano per attingere alla sua esperienza e ai suoi consigli.

luigi di maio con beppe grillo e roberto ficoluigi di maio con beppe grillo e roberto fico

 

Ma adesso tutto potrebbe essere accelerato. Nella riunione tenuta da Grillo con gli esponenti del direttorio in quell’hotel Forum che è ormai metà casa romana metà quartier generale, si è pensato al risultato, tenendo da parte le strategie.

 

RAGGI 9RAGGI 9

Il successo però è così clamoroso - il Movimento vince 19 su 20 ballottaggi tra cui Carbonia, Nettuno, Marino, Genzano, Anguillara, Pinerolo, San Mauro Torinese, Chioggia, Cattolica - che la rete di eletti che ruota intorno a Luigi Di Maio si chiede se il vento non vada sfruttato prima che gli altri preparino una controffensiva adeguata, se non sia il caso di inchiodare Matteo Renzi a sconfitte brucianti che pesano politicamente chiedendo che ne tragga le conseguenze.

 

«Il successo di Virginia Raggi e Chiara Appendino - racconta chi parla coi vertici dimostra che ormai, dentro il Movimento, le persone ci sono. E che a vincere è stata la linea pragmatica di Di Maio contro quella più ortodossa giocata a Napoli e Milano, anche se bisogna fare la tara, perché la situazione in quelle città era molto diversa».

 

FASSINIO E APPENDINO 2FASSINIO E APPENDINO 2

Così, a festeggiare è tutto il Movimento, ma soprattutto quella rete che si stringe intorno al vicepresidente della Camera: non solo i parlamentari Alessandro Di Battista, Riccardo Fraccaro, Danilo Toninelli, Nunzia Catalfo, ma anche i consiglieri Giancarlo Cancelleri (Sicilia), Jacopo Berti (Veneto), Stefano Buffagni (Lombardia), Valeria Ciarambino (Campania). Alice Salvatore (Liguria), Sara Marcozzi (compagna del deputato M5S Giorgio Sorial, Abruzzo).

ALESSANDRO DI BATTISTA SERVE LE PIZZEALESSANDRO DI BATTISTA SERVE LE PIZZE

 

Una rete che studia per il governo avvalendosi dei consigli di economisti e imprenditori. Che vede avvicinarsi il successo del no al referendum sulle riforme e guarda con simpatia tanto ai costituzionalisti che si sono espressi contro il governo che all’Associazione nazionale magistrati di Pier Camillo Davigo. «Metteteci alla prova», era stato lo slogan lanciato 8 mesi fa, alla presenza di Gianroberto Casaleggio a Imola. Roma e Torino l’hanno fatto. Ora, il Movimento, lo chiederà al Paese.